Isabel Diaz Ayuso del Partito popolare e la leader di Fratelli d'Italia sono: «due facce della stessa medaglia: entrambe vogliono mantenere le diseguaglianze sociali», dice la candidata di sinistra alle elezioni del 28 maggio per la presidenza della Comunità di Madrid

Incontriamo l’avvocata Alejandra Jacinto nella sede di Podemos a Madrid. Ha 33 anni ed è la candidata alla presidenza della Comunità di Madrid governata negli ultimi quattro anni da Isabel Diaz Ayuso del Partito popolare. Alle elezioni del 28 maggio i cittadini saranno chiamati a decidere se mantenere l’attuale governo di destra o far sì che ci sia un significativo cambio della guardia.

Alejandra, quale è la situazione politica e sociale di Madrid? Come è stata amministrata la Comunità in questi ultimi anni da Isabel Diaz Ayuso?
Isabel Diaz Ayuso ha adottato una politica contro i cittadini e le cittadine di Madrid. Quello che ha fatto e sta facendo è distruggere i servizi pubblici, come la Sanità. Il suo piano è molto chiaro: privatizzare il servizio sanitario pubblico così che le persone siano costrette ad andare nelle cliniche private, pagando. Per la scuola segue il medesimo piano. Stesso modo di procedere anche per quanto riguarda la politica sulla casa, dove il principale problema è proprio il prezzo altissimo delle abitazioni, qui le persone hanno difficoltà a pagare l’affitto.

Quali sono le sue proposte per migliorare la vita dei cittadini di Madrid?
Abbiamo quattro misure molto concrete che pensiamo possano incidere velocemente sulla situazione, soprattutto per quanto riguarda l’accesso alla casa. La prima è il divieto di acquisto di alloggi agli stranieri non residenti nella comunità di Madrid partendo dalla seconda casa, in modo che non vengano speculatori da fuori che vogliono guadagnare sulle abitazioni. La seconda proposta è che i residenti possano decidere quando nel loro quartiere si possa stabilire una casa turistica. Abbiamo un serio problema in questo senso, qui a Madrid gli alloggi per turisti stanno proliferando in un modo che sta creando problemi agli abitanti. Noi vogliamo al contrario che siano i cittadini a decidere  e che abbiano più potere degli speculatori. Stiamo lavorando per creare un’agenzia immobiliare pubblica per abbassare i prezzi dell’affitto in modo che siano accessibili a tutti e a tutte. Abbiamo avanzato la proposta di stabilire una tassa, la “tassa blackstone” per tutte quelle società proprietarie di immobili a Madrid che vengono lasciati vuoti. Se non pagano questa tassa, le società devono mettere gli immobili a disposizione della nostra rete pubblica. In sintesi, vogliamo frenare gli speculatori, regolarizzare l’accesso alla casa in modo che tutti i cittadini di Madrid possano pagare un affitto e avere un’abitazione in cui vivere in maniera tranquilla e dignitosa.

Isabel Diaz Ayuso è stata coinvolta nello scandalo che ha riguardato suo fratello Tomas Diaz Ayuso, a proposito dell’acquisto di mascherine anti Covid?
Sì, un anno fa il presidente del Partito popolare, Pablo Casado, denunciò la questione del fratello della Ayuso: al di là che sia legale o illegale quello che è avvenuto, la domanda è se a livello etico è giusto che Tomas Dias Ayuoso abbia fruito di quasi 300mila euro di commissioni per vendere mascherine durante la pandemia, grazie alla sorella Isabel Diaz Ayuso, quando negli ospedali morivano quasi 700 persone al giorno per il Covid. Io credo che indipendentemente dal fatto se questo tipo di operazione sia stata illegale o no, vediamo ora cosa dice la Procura europea – dobbiamo ricordare che l’Europa sta investigando sull’accaduto -, il comportamento della Ayuso è assolutamente deprecabile per chi è alla guida della Comunità di Madrid. In linea di principio non è accettabile che il fratello di Isabel Diaz Ayuso solo per un fatto di parentela abbia percepito una grande quantità di denaro. Aspettiamo le ulteriori verifiche. La Ayuso tuttavia sino ad oggi non ha dato una risposta su questa questione né al suo partito, il Partito popolare che ha denunciato la vicenda, né a noi cittadini e le cittadine di Madrid.

Lei ha denunciato il fatto che Ayuso vuole fare della città un centro speculativo per società straniere, come è successo per la questione di Uber. Una multinazionale al centro di una inchiesta del ICIJ (Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi). Può spiegarci meglio?
Ayuso, invece di comportarsi come la presidente della Comunità di Madrid pare muoversi piuttosto sugli imput di multinazionali straniere. Imprese che vogliono speculare nel nostro Paese, che godono dei privilegi nel tenere il denaro in paradisi fiscali. Pensiamo solo a Blackstone, un’impresa che ha comprato tutto il patrimonio edilizio pubblico della comunità di Madrid. Ayuso è l’ideale intermediaria commerciale di queste imprese, favorendo questo tipo di politica, che è una politica dove aziende pirata speculano nel nostro territorio. E con la sanità fa lo stesso, favorisce imprese private, non pensando ai suoi cittadini.

Di recente Isabel Diaz Ayuso ha attaccato la Ley Trans, una legge nata per proteggere i diritti civili di chi è discriminato. La governatrice vorrebbe cambiare questa legge nella Comunità di Madrid, secondo lei può ottenere questo risultato?
In realtà Ayuso non ha il tempo per cambiare la Ley Trans di Madrid, in quanto le elezioni sono alle porte, si voterà il 28 maggio e siccome sono convinta che perderà le elezioni non potrà cambiare questa legge. La Ayuso si è coalizzata con l’estrema destra, con Vox, e attacca il collettivo Trans e lgbtqia+ . Ma non avrà il tempo e il modo di cambiare questa legge di Stato.

Abbiamo parlato delle sue battaglie per il diritto alla casa, vorrei affrontare ora il tema del lavoro precario. In Italia nessuno si occupa di questa questione a livello politico, mentre in Spagna è stata fatta una riforma sul lavoro grazie alla ministra Jolanda Diaz per contrastare il precariato. Ce ne può parlare?
Prima di rispondere alla domanda voglio dire che  Ayuso e Meloni sono due facce della stessa medaglia. La loro politica è quella di mantenere disuguaglianze sociali, rendere ancora più profonde le difficoltà sociali dei cittadini più poveri rispetto a chi è più privilegiato. Ayuso e il suo partito votano contro ogni proposta che possa migliorare la condizione a livello sociale e lavorativo dei cittadini. Sono contro il salario minimo, la riforma del lavoro, contro ciò che può cambiare la precarietà di molti lavoratori e lavoratrici. Ripeto, Ayuso governa contro l’interesse della gente. La nostra proposta è valorizzare la Riforma del lavoro promossa da Diaz e andare ancora più in là. Chiaramente tutte le proposte e le leggi che abbiamo fatto per l’interesse della gente incontrano una difficoltà che abbiamo con il nostro alleato di governo, il Partito socialista, a cui non piace totalmente il cambiamento strutturale che stiamo facendo e proponendo. Dispiace che su queste questioni risulti conservatore e resista a questo avanzamento nella conquista dei diritti.

Avete un’altra proposta molto interessante, la Legge climatica. Può spiegare in cosa consiste?
A questo proposito Ayuso sostiene che il cambiamento climatico non esista, che sia un’invenzione comunista. Al contrario, noi proponiamo una legge rispetto all’emergenza climatica per cercare di porvi rimedio perché contribuisce a far ammalare il nostro ambiente. Lavoriamo per favorire  l’uso di energia alternativa e rinnovabile, facendo attenzione però che non si speculi anche su queste nuove fonti sostenibili. Puntiamo a una legge che diminuisca le emissioni di CO2 e che tuteli il futuro e il presente dei nostri ragazzi. Ricordo che a questa nostra proposta il Partito popolare e Vox votarono contro.

Nella foto: Alejandra Jacinto (facebook)