ll fatto che Cina e India abbiano accettato l'uso del termine "aggressione" nella risoluzione rappresenta un inatteso sviluppo diplomatico

Cina, Brasile e India hanno votato a favore della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, legata ai rapporti Onu e Consiglio d’Europa, in cui si parla di “aggressione della Federazione Russa dell’Ucraina”. Il voto di Cina e India rappresenta un segnale diplomatico molto importante, e una novità nella crisi del conflitto russo-ucraino.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione con 122 voti, inclusi partner chiave del G20 come Cina, Brasile, India e Indonesia. “Accogliamo con favore questa risoluzione, che qualifica chiaramente la guerra contro l’Ucraina come ‘aggressione da parte della Federazione Russa’”, ha scritto l’Alto Rappresentante per la Politica estera della Ue, Josep Borrell.

Aggiornamento del 3 maggio

Fonti Onu precisano che Cina e India hanno votato sì nel complesso alla risoluzione dal titolo “Cooperazione tra le Nazioni Unite e regionali e altre organizzazioni: cooperazione tra Nazioni Unite e Consiglio d’Europa” ma si sono astenute sul passaggio più delicato in cui si fa riferimento all'”aggressione da parte della Federazione contro l’Ucraina”.

Ecco il passaggio del documento numero 9, a pagina 2, dove si afferma “riconoscendo anche che le sfide senza precedenti che l’Europa si trova ad affrontare a seguito dell’aggressione da parte della Federazione Russa contro l’Ucraina, e contro la Georgia prima di quella, e la cessazione come membro della Federazione Russa nel Consiglo d’Europa, chiede un rafforzamento della cooperazione tra Nazioni Unite e Consiglio d’Europa, in particolare in modo da ripristinare prontamente e mantenere pace e sicurezza basate su rispetto della sovranità, integrità territoriale e indipendenza politica di ogni Stato, assicura il rispetto dei diritti umani e della legge internazionale umanitaria durante le ostilità, provvede risarcimenti alle vittime e consegna alla giustizia tutti coloro responsabili di violazione alla legge internazionale”.