E così il cerchio si è chiuso, e la pseudo sinistra impostora ha sancito col suo silenzio il terzo pannello della tortura:
Turchia, Libia, Tunisia, in terra, in mare, nel deserto.
Una donna e sua figlia sono state trovate morte di sete nel deserto (questa è la nuova morte dedicata ai migranti: aspetta dal governo la cartolina intestata con caratteri fioriti: “dedicata a te”, una per ogni speciale morte: di fame, di sete, affogati o stuprati, picchiati o congelati. Cento morti per uccidere i fuggiaschi – in fuga non da noi ma verso di noi).
Sono morti male organizzate, morti pasticciate, morti inermi, senza proteste. Morti che la sinistra impostora osserva sotto un sopracciglio curvo, labbra strette,
braccia occupate altrove. Non più corpi nudi in piedi, stretti sotto le docce, ma corpi buciati dai motori, rannicchiati nelle stive, mori, gialli, rosei, cerulei.
I morti che le navi non riusciranno più a salvare, incrociando all’infinito in acque richiuse. I morti senza bollettino di voto. I morti senza testamento, né sepoltura.
Il nostro passato ignoto, la nostra nuova preistoria.
Il nostro futuro non scritto.
L’autrice: Ginevra Bompiani è scrittrice, traduttrice, saggista e docente universitaria. È cofondatrice della casa editrice nottetempo
La foto è del giornalista libico Ahmad Khalifa rilanciata su Twitter il 19 luglio