Per il governo Meloni le Commissioni d'inchiesta non sono altro che la possibilità di fare opposizione stando al governo, continuando a innaffiare il vittimismo che - per ora - lo tiene elettoralmente in vita

Non accontentandosi di avere demolito il Reddito di cittadinanza per il solo gusto di martellare il nemico, ora dalle parti della maggioranza di governo si pensa di istituire una commissione d’inchiesta per martellare l’ex presidente Inps Tridico. Per loro la Commissione d’inchiesta non è altro che la possibilità di fare opposizione stando al governo, continuando a innaffiare il vittimismo che – per ora – li tiene elettoralmente in vita.

Specularmente alla Commissione d’inchiesta sul Covid ciò che conta è semplicemente fingere di accontentare la promessa ai loro elettori più esagitati: “Non solo vinceremo ma gliela faremo anche pagare”. Il governo, da quelle parti, si esercita con il controllo e la vendetta. Sarà per questo che qualcuno si sgola per sottolineare la preoccupante vicinanza con le modalità e il pensiero dei tempi più bui.

Dopo la Commissione d’inchiesta “sui furbetti del Reddito di cittadinanza” Giorgia Meloni potrebbe istituire anche una Commissione d’inchiesta su coloro che la pensano diversamente da lei e si permettono di smentirla pubblicamente; magari potrebbero mettere in piedi una Commissione d’inchiesta su quegli screanzati che si permettono di presentarsi alle elezioni al di fuori della sua coalizione, poi una Commissione d’inchiesta su queste maledette Ong che continuano a essere assolte in tribunale, poi una Commissione d’inchiesta su Libera e l’antimafia, infine una Commissione d’inchiesta su chi scrive articoli d’inchiesta sulle loro Commissioni d’inchiesta.

L’importante è avere ogni giorno un nemico chiaro, facilmente individuabile, da offrire all’altare dell’odio quotidiano. Se riusciranno ad ammansire i loro elettori con una vendita al giorno nessuno di loro gli chiederà “per il resto cosa state facendo”. Devono essere convinti che funzioni. Beati loro.

Buon lunedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.