I sindaci, anche quelli di centrodestra, si rivoltano contro le politiche del governo. E la Corte di Cassazione certifica che i migranti non sono "clandestini"

Sindaci leghisti. Marcello Bano, sindaco di Noventa padovana, a proposito dei migranti, soprattutto minori scaricati sui comuni: «Ma cosa siamo, il front-office? Se tu me li scarichi di fronte al municipio io li carico su un autobus e te li riporto davanti alla prefettura. Si deve arrangiare il governo. Punto. È gravissimo quello che sta succedendo». Michele Poli, sindaco di Gambellara: «Mi è stato detto: ‘alle due di notte ti arriveranno 3 persone. Non si sapeva se uomini donne o bambini. Ce le hanno scaricate come fossero pacchi davanti al municipio».

Gian Paolo Lovato (Lega), sindaco di Montagnana, in provincia di Padova: «Noi siamo favorevoli all’integrazione ma se ci vengono inviati extracomunitari o profughi, e lo Stato non ci aiuta, le nostre casse comunali non possono resistere. Ad esempio, stiamo iniziando con i pasti a domicilio, ma abbiamo dovuto raschiare il fondo del barile, come si suol dire. È evidente che c’è un grosso problema e dal governo non abbiamo risposte». Il segretario regionale della Lega in Veneto: «caricare richiedenti asilo come ‘pacchi postali’ davanti ai Municipi, così come accaduto nei comuni del Vicentino, è un atto ostile che non fa parte della leale collaborazione che si deve instaurare tra prefetture e Comuni».  Il sindaco forzista di Ancona, Daniele Silvetti: «Siamo ai limiti delle nostre possibilità». Vito Bardi, Forza Italia, presidente in Basilicata: «Non possiamo reggere numeri importanti».

Il piano di distribuzione firmato dal ministro Matteo Piantedosi sta facendo infuriare gli amministratori locali, di destra e sinistra. Gli hub e le strutture utilizzate per l’accoglienza sono sature e offrono condizioni al limite della vivibilità. L’integrazione con le cittadinanze locali, nonostante gli sforzi e i buoni propositi, restano difficili. A Giorgia Meloni non rimane che gettare la maschera e chiedere senza retorica da “piano Mattei” alla Tunisia di “fermare le partenze”, il suo unico vero obiettivo. L’Italia è appesa alle voglie dell’ennesimo autocrate. Intanto la Corte di Cassazione ha sancito che la propaganda di questa becera destra è falsa, certificando che non sono “clandestini” quelli a cui si rivolgono Giorgia e Matteo.

Fallimento annunciato. Buon lunedì.