L’autore del bestseller Un uomo di poche parole descrive l’impegno civile di un gruppo sempre più ampio di storici che si oppongono al revisionismo storico. La collana Fact Checking di Laterza, che ne raccoglie il lavoro, «è nata come reazione alla proliferazione di fake news storiche e in risposta a un abuso politico della storia sempre più sistematico e sfacciato»
Gli storici, sia detto in apertura, mettono di norma tra virgolette, talvolta letteralmente, il discorso sulla “verità”, ma i fatti, gli eventi e i processi storici esistono, come esistono le ricerche che li hanno indagati. E di questo, dello stato dell’arte, bisogna tenere conto. Il sapere storico è un sapere documentato e verificabile: è un punto di partenza che non si può eludere. Parte da queste premesse la serie “Fact Checking: la Storia alla prova dei fatti” che ho l’onore di curare per Editori Laterza, inaugurata dal mio L’antifascismo non serve più a niente (2020) e giunta quest’anno in doppia cifra con dieci - presto dodici - volumi. Nasce come reazione alla proliferazione di fake news storiche, diffuse in maniera esponenziale grazie ai social network, ma anche in risposta a un (ab)uso politico della storia sempre più sistematico e sfacciato, in un panorama di divaricazione preoccupante tra quanto è stato acclarato dagli studi e quello che “si dice”. Autori e autrici condividono con l’editore l’esigenza di restituire complessità e valore alla ricerca storica e di giocare un ruolo significativo nel dibattito pubblico sul passato. Da E allora le foibe? di Eric Gobetti (2021) a Il fascismo è finito il 25 aprile 1945 di Mimmo Franzinelli (2022), passando per Anche i partigiani però… di Chiara Colombini (2021), Non si parla mai dei crimini del comunismo di Gianluca Falanga (2022) e La Germania sì che ha fatto i conti con il nazismo di Tommaso Speccher (2022), il primo biennio di “Fact Checking” è stato fortemente incardinato nella storia del Novecento, al netto delle fisiologiche eccezioni - Il fantastico regno delle Due Sicilie. Breve catalogo delle imposture neoborboniche di Pino Ippolito Armino (2021) e Prima gli italiani! (sì, ma quali?) di Francesco Filippi (2021). Il progetto grafico immediatamente riconoscibile di Riccardo Falcinelli è a mio avviso assai efficace, e i titoli antifrastici o provocatori sono il “marchio di fabbrica” della sfida editoriale fin dai suoi esordi.

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