Martedì scorso il consiglio comunale di Lucca ha deciso di respingere una normale mozione per intitolare una strada o una piazza all’ex presidente della Repubblica, primo socialista salito al Quirinale e leader della Resistenza al fascismo

Infastiditi perfino da Sandro Pertini. Martedì il consiglio comunale di Lucca ha deciso di respingere una normale mozione per intitolare una strada o una piazza all’ex presidente della Repubblica, primo socialista salito al Quirinale e leader della Resistenza al fascismo. 

17 voti contrari e 12 a favore. L’assessore di Lucca Fabio Barsanti, ex leader di Casapound con cui la destra va serenamente a braccetto mentre rilascia patenti di antisemitismo, ha provato a silenziare l’opposizione. il Pd locale parla di motto fascista “A noi!” da parte del capogruppo di FdI Lido Fava e di “spiegazioni fuori dell’emiciclo ‘che no, a Lucca una strada ad uno che è stato partigiano non la si può proprio dedicare’”, col richiamo quindi al “silenzio imbarazzante del sindaco” Mario Pardini.

La giustificazione ufficiale per rigettare la mozione è una barzelletta: “una diversa road map che contiene priorità differenti”, dice la maggioranza, “probabilmente la stessa che porta i loro compagni di partito grossetani a chiedere a gran voce l’intitolazione di una strada al missino Giorgio Almirante” secondo Emiliano Fossi, segretario Pd Toscana, e Francesco Battistini, membro della segreteria.

Ovviamente la strategia è sempre quella del vittimismo. Dice il consigliere di Forza Italia Giovanni Ricci: “quanto viene chiesto poteva essere fatto dai proponenti durante il periodo in cui hanno governato la città, nella precedente amministrazione. Non vediamo il motivo per cui oggi debbano chiederlo a noi dopo che per dieci anni hanno intitolato piazze, vie e monumenti ad altre figure”. Colpa degli altri, insomma. 

Buon giovedì.