Oggi la manifestazione per la pace a Roma mentre il vertice Ue a Bruxelles si conclude adottando la proposta della Spagna di tenere una conferenza di pace sul conflitto tra Israele e Hamas

Sono 7.028 le vittime a Gaza causate dai bombardamenti israeliani nelle ultime tre settimane: lo ha comunicato l’Organizzazione Mondiale della Sanità, attestando che il 40% dei morti sono bambini. Sono dati del ministero della Salute di Hamas a Gaza ma l’Oms  precisa  di aver riscontrato la veridicità di questi dati raffrontandoli con le informazioni e dati anagrafici su coloro che sono stati uccisi.

Intanto mentre si svolge oggi la manifestazione per la pace a Roma (20mila presenze), crescono in molte città del mondo le manifestazioni per  il cessate il fuoco a Gaza, colpita da violenti attacchi aerei che hanno distrutto e compromesso quasi tutto l’abitato. Ma molto interessante è anche che crescono anche in Israele.

Metà degli israeliani non vuole l’invasione della Striscia, un numero che è molto cresciuto rispetto alla settimana successiva all’attacco terroristico di Hamas nello Stato ebraico, che è costato la vita a 1.400 persone, in massima parte civili. Il dato emerge da un sondaggio pubblicato da Maariv, secondo il quale per il 49% “sarebbe stato meglio aspettare” a lanciare l’annunciata operazione di terra nell’enclave palestinese. Il 29% degli intervistati ritiene invece che bisogna agire subito mentre il 22% è indeciso. Un sondaggio analogo fatto il 19 ottobre segnalava il sostegno del 65% a favore di una grande offensiva di terra.

Il vertice Ue a Bruxelles intanto si conclude adottando la proposta della Spagna di tenere una conferenza di pace, nei prossimi sei mesi, sic!) sul conflitto tra Israele e Hamas: lo ha detto il primo ministro spagnolo ad interim Pedro Sanchez, a margine della conclusione del Consiglio a Bruxelles. La Spagna detiene la la presidenza di turno dell’Unione europea e oggi il sindaco di Barcellona ha offerto la disponibilità della città a ospitare la conferenza di pace a margine del vertice dei ministri degli Esteri dei Paesi dell’Unione per il Mediterraneo il 27 e 28 novembre. Nei giorni scorsi  Sanchez si era espresso a sostegno delle parole del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che avevano scatenato le reazioni di censura da parte di Israele . «E’ importante riconoscere anche che gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla – aveva detto Guterres -. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione». L’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan ne aveva chiesto le dimissioni.

 

Aggiornamento del 29 ottobre 2023

I civili palestinesi uccisi sono più di ottomila. 3.195 bambini uccisi a Gaza in tre settimane, un numero superiore a quello annuale dei bambini che hanno perso la vita in conflitti armati a livello globale, negli ultimi tre anni

Lo scrive Save the children in questa nota: Il numero di bambini uccisi a Gaza, in sole tre settimane, ha superato il numero di quelli che ogni anno hanno perso la vita nelle zone di conflitto del mondo dopo il 2019: questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Secondo i dati diffusi rispettivamente dai Ministeri della Sanità di Gaza e Israele[1], dal 7 ottobre, sono stati segnalati più di 3.257 bambini uccisi, di cui almeno 3.195 a Gaza, 33 in Cisgiordania e 29 in Israele. Il numero di bambini uccisi in sole tre settimane a Gaza è superiore al numero di bambini uccisi in conflitti armati a livello globale – in più di 20 Paesi – nel corso di un intero anno, negli ultimi tre anni. [2] I bambini rappresentano più del 40% delle persone uccise a Gaza e più di un terzo di tutte le vittime nei Territori Palestinesi Occupati e in Israele. Il bilancio delle vittime è probabilmente molto più alto, poiché ad essi si potrebbero aggiungere circa 1.000 bambini dispersi a Gaza che si presume siano sepolti sotto le macerie. In seguito all’annuncio di venerdì di “operazioni di terra estese” nella Striscia di Gaza da parte delle forze israeliane, Save the Children sottolinea come tutto questo non potrà che causare altri morti, feriti e sofferenze, e continua a chiedere un cessate il fuoco immediato. “Tre settimane di violenza hanno strappato i bambini alle famiglie e distrutto le loro vite a un ritmo inimmaginabile. I numeri sono strazianti e con la violenza che in questo momento a Gaza non solo continua, ma si intensifica, molti altri minori sono in grave pericolo”, ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children nei Territori palestinesi occupati. “La morte di un bambino è sempre una morte di troppo, ma queste sono violazioni di proporzioni epiche. Il cessate il fuoco è l’unico modo per garantire la loro sicurezza. La comunità internazionale deve anteporre le persone alla politica: ogni giorno trascorso a discutere, fa sì che altri bambini vengano uccisi e feriti. Abbiamo il dovere di proteggerli in ogni momento, soprattutto quando cercano riparo nelle scuole e negli ospedali”. Al numero delle vittime si aggiunge il bilancio dei feriti. Secondo quanto riportato, almeno 6.360 bambini di Gaza sono stati feriti, così come almeno 180 in Cisgiordania e almeno 74 bambini in Israele. Più di 200 persone, tra i quali ci sono dei minori, rimangono in ostaggio a Gaza.

Il rischio che i bambini muoiano a causa delle ferite non è mai stato così alto; le Nazioni Unite hanno riferito che un terzo degli ospedali della Striscia di Gaza non è più operativo a causa dei tagli all’elettricità e dell’assedio totale da parte del governo di Israele, che blocca l’ingresso di beni come carburante e medicine. Secondo quanto riportato da Medici senza Frontiere, la carenza di anestesia ha costretto il personale medico ad eseguire amputazioni a bambini senza alcun sollievo dal dolore.

Save the Children esprime la propria grave preoccupazione per l’ampliamento delle operazioni di terra a Gaza da parte delle forze israeliane, che provocherà inevitabilmente altre vittime tra i bambini, particolarmente vulnerabili alle armi esplosive, e chiede un cessate il fuoco immediato. L’Organizzazione esorta tutte le parti in conflitto ad adottare misure immediate per proteggere la vita dei minori e la comunità internazionale di sostenere questi sforzi, come è loro dovere.

 

 

 

Gaza, foto di Motaz Azaiza @gaza_flood