La conferenza di Parigi è stata solo un gesto simbolico, denuncia Oxfam. Intanto a Gaza milioni di civili sono allo stremo e stanno subendo una punizione collettiva: in media un bambino rimane ucciso ogni 10 minuti e interi quartieri sono ridotti in macerie

Com’è andata la conferenza di Parigi sugli aiuti a Gaza che si è tenuta ieri? Male, non è riuscita, ad oltre 1 mese dall’inizio del conflitto, a centrare quello che era l’unico vero obiettivo: chiedere un immediato cessate il fuoco.

Lo spiega bene Oxfam: “Sebbene gli sforzi diplomatici del presidente francese Macron per aiutare i civili palestinesi siano da apprezzare, i risultati della conferenza sono deludenti. La mancanza di un forte appello per un immediato cessate il fuoco, mina lo scopo stesso di questo incontro, riducendolo a un mero gesto simbolico. – sottolinea Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia –. Bisogna salvare la vita dei civili e intervenire con gli aiuti quanto prima possibile. Aiuti che al momento è pressoché impossibile distribuire per via degli intensi bombardamenti e delle vie di comunicazione interrotte”.

La situazione a Gaza in queste ore è catastrofica. Milioni di civili sono allo stremo e stanno subendo una punizione collettiva: in media un bambino rimane ucciso ogni 10 minuti e interi quartieri sono ridotti in macerie. Tre quarti della popolazione è stata costretta a fuggire dalle proprie case, circa 1,5 milioni di persone. Sono oltre 10.569 le vittime, tra cui 7.081 donne e bambini; 2.450 persone, di cui 1.350 bambini, risultano disperse e potrebbero essere ancora intrappolate o morte sotto le macerie. 

Oxfam è chiara: Israele come “potenza occupante”, secondo il diritto umanitario internazionale, ha l’obbligo legale di garantire il benessere della popolazione di Gaza, compresa la fornitura di aiuti.

Buon venerdì. 

foto del giornalista Motaz Azaiza che da più di un mese sta coraggiosamente documentando quel che accade a Gaza follow @azaizamotaz9