Dal 1953 l'Aied lavora in Italia per promuovere lo sviluppo della società facendo informazione sulla sessualità, la contraccezione, la demografia. Il 17 novembre li festeggia rilanciando proposte concrete per introdurre nelle scuole italiane i corsi di educazione sessuale e affettiva, per ripensare gli strumenti di welfare a favore delle donne

Settant’anni fa, il 10 ottobre 1953, un gruppo di intellettuali (Dino Origlia, Rinaldo Lazzaro De Benedetti, Antonio Fussi, Giulia Filippetti Gentili, Ada Baisini Ferrieri, Vittoria Olivetti Berla, Guido Tassinari, Adriano Buzzati-Traverso, Mario Dondina) fondò l’Aied, associazione con l’obiettivo di studiare i problemi della popolazione in Italia e di diffondere una cultura moderna di pianificazione familiare, sull’esempio di quanto avveniva nei paesi anglosassoni e scandinavi.
Inizia qui, nell’Italia appena uscita dalla guerra e dalla dittatura fascista, prevalentemente rurale e agraria, una lunga storia d’impegno civile e sociale, di battaglie culturali e politiche sostenute nel corso degli anni da eminenti figure della cultura laica, democratica e socialista, come Gaetano Salvemini, Ferruccio Parri, Ernesto Rossi, Piero Calamandrei, Emilio Lussu.

Nell’arco di questi settant’anni, Aied ha contribuito alla crescita sociale e culturale del Paese e accompagnato gli italiani in questo percorso, con l’informazione e una lotta tenace e costante per l’affermazione dei diritti fondamentali dell’individuo, a partire da quelli per la libertà sessuale e la libera scelta nell’ambito della pianificazione familiare.

Se oggi in Italia le donne possono usare i sistemi contraccettivi, è grazie alla battaglia politica – e giudiziaria – dell’Aied e di Luigi De Marchi, che nel 1971 portò all’abrogazione dell’articolo 553 del Codice Rocco che vietava e puniva «la propaganda dei mezzi atti a impedire la procreazione», prevedendo un anno di reclusione per chi si fosse reso responsabile del reato di “propaganda”, ma anche dell’utilizzo dei contraccettivi.

Questa conquista ha aperto, insieme alla legge sul divorzio, una stagione di riforme senza precedenti, dalla riforma del diritto di famiglia alla legge sui consultori pubblici, dal voto ai diciottenni all’obiezione di coscienza al servizio militare, dalla 180 alla legalizzazione dell’interruzione volontaria della gravidanza.

Per onorare questa lunga storia, che appartiene e non solo a questa associazione ma soprattutto ai cittadini e alle cittadine italiane, l’Aied ha riunito storici, sociologici e militanti per i diritti civili in un convegno che si terrà a Roma il 17 novembre, presso la sala Capitolare del Senato a piazza della Minerva, grazie all’ospitalità della senatrice Cecilia D’Elia.

In questa occasione verrà proiettato in anteprima un documentario realizzato dall’Aied che ripercorre un’epoca sofferta e rivoluzionaria e che, ne siamo certi, sorprenderà i più giovani. La consapevolezza di avere dei diritti e di avere il dovere di esercitarli e proteggerli è un processo che ha bisogno di tempo e conoscenza. I diritti non “sono per sempre” e la storia delle democrazie moderne ci insegna che è necessario lottare per conquistare quel passo in più che può fare la differenza per le generazioni future.

Il passo in più di cui abbiamo bisogno oggi in Italia, è quello verso la conquista di una informazione aperta, corretta, serena e diffusa sulla sessualità, finalmente senza tabù o reticenze, alla quale le nuove generazioni possano accedere perché, come sancito dalle convenzioni internazionali sull’infanzia, l’educazione e l’informazione sessuale adeguata è un diritto di tutti i bambini e i ragazzi ed è essenziale per la loro salute e sviluppo.

Nei consultori Aied ci confrontiamo ogni giorno con i giovani da almeno tre generazioni, con madri e padri che hanno saputo leggere i profondi cambiamenti della società e favorire il processo di modernizzazione del Paese.
La nostra esperienza ci dice che i tempi sono maturi per introdurre i corsi di educazione sessuale e affettiva nella scuola di ogni ordine e grado, che è una necessità di cui i ragazzi più grandi sono consapevoli e che è uno strumento fondamentale per la crescita armoniosa e serena dei più piccoli.

l quadro di riferimento dell’intervento che Aied propone per il nostro Paese, in linea con gli altri paesi europei dove è già implementato da anni, è dato dagli standard raccomandati per l’educazione sessuale dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Oms e Bzga (Centro federale per l’educazione alla salute). Il documento è stato messo a punto da 19 esperti di varia formazione, dalla medicina alla psicologia, alle scienze sociali.
Gli standard indicano ciò che bambini e ragazzi, nelle diverse età, dovrebbero sapere e comprendere, quali situazioni e sfide dovrebbero essere in grado di gestire a tali età e quali valori e atteggiamenti è necessario che maturino per poter crescere in modo sano, positivo e gratificante nell’ambito sessuale e affettivo.

Il documento è stato già sottoposto all’adattamento alle specifiche esigenze del nostro paese nell’ambito dell’attività di un gruppo di lavoro di esperti multidisciplinari (tra i quali l’Aied), promosso nel 2015 dal Comitato paritetico Miur-Salute.
Tuttavia, questo importante lavoro condiviso si è fermato ed è solo grazie all’iniziativa di dirigenti scolastici e insegnanti, spesso sollecitati dagli stessi studenti, che in Italia ha potuto affermarsi una esperienza preziosa di educazione sessuale e affettiva, alla quale Aied ha partecipato fin dagli anni Ottanta e che ancora, dove è possibile, porta nelle scuole.

Il convegno del 17 novembre apre per Aied una nuova stagione per l’affermazione dei diritti fondamentali della persona: a fianco dei più giovani, rilanceremo la proposta dell’educazione sessuale nelle scuole non solo per la prevenzione della violenza di genere o delle malattie, ma prima di tutto come strumento per la ricerca della propria realizzazione.

Mario Puiatti è presidente nazionale AIED. Ha collaborato Antonella Dentamaro, vicepresidente nazionale AIED

L’appuntamento: Si tiene a Roma il cuore dei festeggiamenti per i 70 anni Aied: venerdì 17 novembre dalle 9.30 nella sala capitolare del Senato in piazza della Minerva è in programma il forum dedicato a “L’Aied e la società italiana 1953 – 2023. Sessualità, diritti, demografia”, l’occasione per ripercorrere un’ampia storia dell’evoluzione sociale in Italia fra trasformazioni politiche e culturali, e ricordare che Aied c’è, ogni giorno, per tutti, con i suoi consultori diffusi in tutta Italia. Fra i relatori, con il presidente Aied Mario Puiatti, la vicepresidente Antonella Spolaor Dentamaro e la presidente Aied Genova Mercedes Bo, ci saranno voci storiche dell’impegno militante per i diritti civili, come la senatrice e storica attivista dell’impegno radicale Emma Bonino, il fondatore e presidente onorario Arcigay Franco Grillini, e ancora le sociologhe Chiara Saraceno e Marina Mengarelli Flamigni, la senatrice Cecilia D’Elia, gli storici e saggisti Gianfranco Porta, già presidente Aied Brescia e autore per Laterza del memoir “Amore e Libertà. Storia dell’Aied” (2013), Beatrice Pisa, Paola Stelliferi e Fiammetta Balestracci, il demografo Gianpiero Dalla Zuanna, Per festeggiare i 70 anni Aied è in arrivo anche un documentario che ripercorre la lunga e intensa storia di questi 70 anni, con molte interviste. Info e aggiornamenti: aied.it