Ieri abbiamo saputo che il governo guidato da Giorgia Meloni non ha nessuna intenzione di risarcire i familiari delle vittime della strage di Steccato di Cutro dove morirono 94 persone di cui 30 bambini. Oggi su certi giornali circola un’affettata sorpresa, come se dovessimo dimenticare che Giorgia Meloni non trovò un minuto per onorare le vittime e incontrare i loro familiari nel giorno in cui cannibalizzò la strage per farne uno spot elettorale con tanto di ministri riuniti in città e uno schifosissimo decreto seguente che porta quel nome macchiato di sangue.
Giorgia Meloni che dovette “scappare per i toppi impegni” (partecipare al karaoke per la festa a sorpresa del compleanno di Matteo Salvini) ha poi ricevuti i parenti delle vittime a Palazzo Chigi, assicurando la vicinanza dello Stato. Ed eccola qua: ieri al processo contro i presunti scafisti lo Stato ha reso noto che non intende risarcire i familiari delle vittime. La Consap, la concessionaria servizi assicurativi pubblici (del ministero delle Finanze) a cui fa capo il Fondo di garanzia dello Stato per il risarcimento delle vittime di incidenti stradali o del mare, in aula ha spiegato che quella carretta mortale non può “ritenersi un’imbarcazione adibita al trasporto e dunque assoggettabile al codice delle assicurazioni”.
Lo Stato a Crotone getta la maschera e come dice l’avvocato Francesco Verri “a Crotone sta mostrando al mondo il suo volto più impietoso e cattivo”. Con un ulteriore particolare: il Fondo di garanzia vittime della strada che si rifiuta di pagare, è rappresentato dall’avvocata Giulia Bongiorno, senatrice della Lega e presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama.
Buon giovedì.