Il sottosegretario alla cultura è indagato per auto riciclaggio di beni culturali. E' accettabile che resti al suo posto? Attacco all'arte e ai beni culturali del Paese

Ora c’è anche un sottosegretario alla cultura indagato per auto riciclaggio di beni culturali (art. 518-septies del codice penale). Vittorio Sgarbi è accusato dalla Procura di Macerata in merito alla vicenda di un quadro caravaggesco del Seicento attribuito al senese Rutilio Manetti, La cattura di San Pietro. Il dipinto fu trafugato nel 2013 dal Castello di Buriasco, nel Torinese e riapparve in una mostra a Lucca nel 2021, di proprietà di Sgarbi.

L’inchiesta è partita dalla trasmissione Report e dal Fatto quotidiano che fa sapere che Sgarbi rischia il rinvio a giudizio nell’indagine partita a Siracusa nel 2020 e trasferita dalla Procura di Imperia in merito alla vicenda riguardante l’esportazione, ritenuta illecita, di un quadro all’estero attribuito al Valentin De Boulogne, anche questo poi riprodotto come “clone” nel laboratorio di Correggio dove ieri sono stati i carabinieri per ascoltare i due titolari come persone informate sui fatti.

Le versioni del sottosegretario sulla provenienza del suo dipinto sono state diverse: prima ha detto di averlo trovato nel sottotetto della sua Villa Maidalchina acquistata nel 2000 dalla madre, poi ha cambiato versione parlando di una intercapendine e infine si è ricordato di un sottoscala. Del resto scegliere un critico e mercante d’arte come come sottosegretario alla Cultura, così come un’imprenditrice nel turismo come ministra al Turismo (Daniela Santanchè) nonché nominare ministro alla Difesa l’ex presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza è inevitabilmente scivoloso. Lo capiscono tutti, tranne Giorgia Meloni. 

Buon mercoledì. 

Foto di Vittorio Sgarbi Di Pietro Luca Cassarino – https://www.flickr.com/photos/184568471@N07/50349038387/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=94156391