Oltre ai focus sui conflitti in corso, dall'Ucraina alla Palestina, la nuova geografia del potere, i diritti climatici, il rischio delle bombe inesplose. Sono alcuni temi della nuova edizione dell'Atlante che viene presentato il 31 gennaio a Roma. Un contributo per la conoscenza, per capire come le guerre possano, sempre, essere fermate

Sono dodici edizioni in 15 anni: c’è di che essere soddisfatti. La dodicesima edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo è ormai pronta, stampata e dal 7 febbraio sarà nelle librerie. Per ora, chi vuole, la può comunque comperare on line, anche dal nostro sito www.atlanteguerre.it.
Dicevo, c’è di che essere soddisfatti. Anche in questa edizione, il lavoro della redazione è stato straordinario. E straordinario è stato anche il supporto delle tante organizzazioni che collaborano alla redazione dei testi: Intersos, Unhcr, Amnesty International, CdCa, e Agency for Peacbuilding. Vale, quindi, la pena raccontare quali temi caratterizzano questo XII Atlante.

In piena crisi militare ancora in Ucraina e nuovamente in Palestina e nel Vicino Oriente, nel mezzo di un cambiamento forte nell’Africa sub sahariana, con il nuovo nazionalismo africano che di golpe in golpe conquista la scena, era inevitabile che il focus fosse, in questa edizione, sui nuovi equilibri mondiali. La geografia del potere sta cambiando, i Paesi del Brics sono sempre più impegnati – a dispetto delle loro contraddizioni – a spodestare gli Stati Uniti e i loro alleati, rivoluzionando il commercio mondiale e il controllo dei traffici mercantili.

È uno dei temi che abbiamo voluto approfondire. Non manca, poi, l’analisi sullo stato dell’arte nelle politiche per arrestare il cambiamento climatico e una ipotesi sulla “geografia dei diritti”, come strumento per analizzare quel che accade nel Pianeta. Ci sono, naturalmente, le ormai tradizionali schede Paese – come sempre aggiornate -, le infografiche e i Tentativi di Pace raccontati dai ragazzi del professor Scotto, dell’Università di Firenze.

Infine, c’è il tentativo di tenere alta la guardia e l’attenzione sul pericolo del dopo guerra, con il suo carico di morte che rimane sul terreno sotto forma di ordigni esplosivi. Quest’ultimo tema, che trattiamo grazie al lavoro dell’Osservatorio Centro ricerche sulle vittime civili dei conflitti e al supporto dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, è fra i più delicati. La guerra va oltre la guerra, non termina con il silenzio delle armi o la pace. Lo confermano i dati sugli effetti delle bombe inesplose nel Mondo.

È, per quanto ci riguarda, un’altra delle ragioni che ci fanno dire no alla guerra. L’Atlante vuole essere uno strumento di conoscenza utile per capire come le guerre possano, sempre, essere fermate. Un’informazione è l’elemento essenziale per riuscirci. Può fornire i dati, tracciare le storie, scoprire cause e motivazioni. Insomma, può dotarci degli strumenti necessari per fare quella “prevenzione alla guerra” indispensabile per migliorare il Mondo. E se c’è chi pensa tutto questo sia utopia, beh: si sbaglia. È solo intelligenza.

L’autore: Raffaele Crocco è giornalista, saggista e direttore responsabile de L’Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo.

La presentazione dell’Atlante si terrà il 31 gennaio alle 10 presso l’Auditorium della Casa Madre dei Mutilati a Piazza Adriana a Roma, in occasione della Giornata Nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti del mondo.

I DATI SALIENTI DELLA XII EDIZIONE DELL’ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO

  • Il cambiamento climatico potrebbe spingere oltre 120milioni di persone verso la povertà entro il 2030 e avrà impatti più gravi nei Paesi, nelle regioni e nei luoghi in cui i poveri vivono e lavorano.
  • 240 i miliardi di dollari spesi per le armi dall’umanità nel 2022. L’Europa, non a caso, con un +13% è quella che ha aumentato di gran lunga i propri investimenti in armi
  • La spesa militare degli Usa ha raggiunto gli 877miliardi di dollari nel 2022. È, di fatto, il 39% dell’intera spesa militare mondiale
  • Pechino è al secondo posto. Ha stanziato circa 292miliardi di dollari nel 2022, il 4,2% in più rispetto al 2021 e il 63% in più rispetto al 2011
  • A inizio 2022, i 9 Stati riconosciuti come potenze nucleari (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Israele e Corea del Nord) avevano a disposizione circa 12.705 testate. Di queste, 9.440 sono di scorta per uso potenziale. Circa 3.732 sono dispiegate assieme a forze operative e di queste più o meno 2mila sono tenute costantemente in stato di alta allerta.
  • Negli ultimi 6 anni è ripresa a crescere la povertà assoluta. Nel Pianeta, più di 3,4miliardi di persone vivono con meno di 5,5 dollari al giorno. Quasi 2,5miliardi sono sotto la soglia della povertà estrema, cioè non raggiungono 1,9 dollari al giorno.
  • ogni giorno, nel Mondo, 10mila persone muoiono perché non sono in grado di accedere a cure mediche. Sono 2miliardi gli esseri umani con un fonte d’acqua distante di mezz’ora da casa propria. 600milioni quelli privi di ogni tipo di servizio igienico. Sono 200milioni i bambini che non hanno alcuna possibilità di istruzione.
  • Nel 2023, per effetto delle 31 guerre in corso e del cambiamento climatico arrembante, gli esseri umani a rischio morte per fame sono aumentati di 122milioni, raggiungendo quota 828milioni. In pratica, un abitante del Pianeta su dieci rischia di morire di malnutrizione.
  • 108,4milioni di persone sono in fuga dalla guerra. Gli emigranti totali nel mondo sono circa 295milioni.