L’agghiacciante guerra in Palestina costringe tutti a pensare al futuro, nel nome di una cittadinanza per ebrei e palestinesi, non di due Stati. Così come nel Vecchio continente a un’Europa dei popoli più che delle nazioni
Mentre circolano notizie guidate di un possibile “cessate il fuoco”, i bombardamenti (ora “mirati”) e l’occupazione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano continuano. Israele, peraltro, è sostanzialmente in guerra con tutti i suoi vicini come non mai. E mentre i nostri media ripropongono ad libitum immagini del feroce pogrom compiuto da Hamas il 7 ottobre, ben poche testimonianze ci vengono offerte sulle sofferenze patite dai palestinesi. L’enormità della risposta israeliana a quell’attacco è stata più volte denunciata ma questa non conosce sosta. In Europa e in molti Paesi, però, manifestazioni e proteste continuano. Quello che colpisce, è stato già sottolineato, è il silenzio degli alleati occidentali di Israele. Non un reclamo, una richiesta a Israele da parte dei governi. Le opposizioni parlamentari, dal canto loro, si sono dichiarate a favore del “cessate il fuoco”, con molti distinguo. In pochi, però, hanno denunciato con forza i singoli atti di violenza gratuita da parte dei soldati israeliani di cui abbiamo avuto notizia. Il fatto è che su questa vicenda di Gaza e del destino dei palestinesi si sta consumando l’ormai evidente incapacità di molti di capire e di pensare il futuro. Se è vero che la distruzione di Gaza sta mobilitando le coscienze, è anche vero che l’intera questione sta mettendo a nudo, una volta di più, la fragilità di molte nostre convinzioni e del pensiero politico occidentale, fino ad incrinare le sue fondamenta. Senza però che vi sia chiara percezione che ciò sta avvenendo. La distruzione di Gaza e lo sterminio dei suoi abitanti ha riportato la questione palestinese al vaglio di quello che appare ormai come un proposito vecchio, quello dei «due popoli in due Stati». Vecchio perché è stato ripetutamente consumato e superato dagli eventi. Senza addentrarci in disquisizioni antropologiche, per le quali non vi sarebbe spazio, va intanto affermato che non esiste un popolo palestinese. Esiste una popolazione che abitava una terra - la Palestina nella sua accezione ampia - che però non è diversa da quella che abitava la Giordania. Le popolazioni di quelle terre, evolutesi nei secoli, hanno in larga parte abbracciato l’Islam, anche se vi sono (vi erano) fasce cristianizzate, armene, ma anche Drusi e Curdi e altre popolazioni “etnicamente” distinte (oltre agli ebrei, naturalmente).

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