Per il referendum abrogativo della legge Calderoli dopo un giorno oltre 90mila firmatari nel sito del ministero della Giustizia. Prosegue la raccolta anche con i banchetti e cresce la partecipazione collettiva contro la politica della destra che vuole dividere l'Italia in tanti staterelli

È partita finalmente il 26 luglio la piattaforma pubblica digitale per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo dell’autonomia differenziata. Qui il link: https://referendumautonomiadifferenziata.com Da qui si entra nel sito del ministero della Giustizia dove compare la schermata Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta e si procede alla firma tramite Spid o Cie.

Dopo solo un giorno il sito registra un numero di cittadini che fa ben sperare rispetto all’obiettivo finale: 500mila firme da raccogliere entro settembre e da depositare in Corte di Cassazione. Mentre scriviamo, hanno firmato 90.289 persone, ovvero il 18,06 del quorum richiesto. E poi ci sono le migliaia di firme che da una settimana vengono raccolte dai banchetti dai vari soggetti che hanno promosso la battaglia contro la legge 86/2024 (legge Calderoli) e che il 5 luglio hanno presentato il quesito referendario alla Cassazione. Tra questi, ricordiamo, Pd, M5s, i Comitati No Ad (che da 6 anni sono attivi contro l’autonomia), + Europa, Cgil, e molti altri. Partiti, associazioni, sindacati uniti contro lo Spacca Italia.

La piattaforma digitale pubblica e gratuita rappresenta un passo avanti notevole e di per sé è una conquista per il nostro Paese. È infatti la prima volta che viene attivata ufficialmente dal governo, dopo un’attesa, va detto, di anni. Un atto dovuto, non una gentile concessione. «È un servizio pubblico ai cittadini a servizio dei propri diritti politici e della democrazia», ha detto Riccardo Magi di + Europa intervistato da Lanfranco Palazzolo. Magi, insieme a Marco Cappato e all’associazione Coscioni, si è molto attivato perché si arrivasse alla piattaforma digitale per legge. L’associazione Coscioni, ricordiamo, su una piattaforma privata, aveva raggiunto 500mila firma sulla legge sulla cannabis in una settimana. Con l’attivazione della piattaforma digitale si aprono nuovi scenari per la partecipazione dei cittadini ai referendum e alle iniziative popolari. Sarà uno strumento che farà bene alla democrazia.

Il quesito è semplice ed è ovviamente per l’abrogazione totale:
Quesito referendario:
1. Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”?

Chi firma può scaricare l’attestato “Sottoscrizione acquisita tramite piattaforma www.firmereferendum.giustizia.it ai sensi e per gli effetti della
Legge 30 dicembre 2020, n. 178, art. 1, commi 341-344 e del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 9 settembre 2022 in data 26/07/2024”.

Prosegue la raccolta delle firme tramite i banchetti e gli autenticatori. Nella settimana che si sta per concludere, tutte le occasioni sono state buone, dalle “pastasciutte antifasciste”, in memoria dei fratelli Cervi in tutta Italia il 25 luglio, agli spettacoli, mercati ecc. A Napoli in modo particolare la partecipazione è stata notevole, a testimonianza di quanto la legge Calderoli venga vissuta come una minaccia per i diritti costituzionali come la salute e l’istruzione, che al Sud sono già erosi da tempo. I banchetti naturalmente sono anche un momento per “fare” vera politica, con un dialogo costante tra i volontari e gli attivisti e i cittadini che magari non sono informati e vogliono saperne di più. In questo, ovviamente, la socialità e lo scambio interpersonale non possono sostituirsi al digitale. Ma l’unione delle due modalità può essere molto, molto importante per dare un segnale a chi vorrebbe gli italiani divisi in tanti staterelli in competizione tra di loro, con il ritorno delle gabbie salariali o con la scuola che insegna lingua e tradizioni venete.

Nella pagina facebook di Contro ogni autonomia differenziata le iniziative nei territori.

L’articolo su Left di Giovanni Russo Spena “Le nostre firme contro l’attacco allo stato sociale”

Chi vuole approfondire il libro di Left (qui, dicembre 2023)