Litigano su tutto e sbraitano contro i giornali ma intanto ci sarebbe la legge di Bilancio da cominciare a immaginare

Lo Stato delle cose avvicinandosi l’invio di settembre si potrebbe riassumere in pochi punti. 

Il Consiglio dei ministri di oggi è figlio del rinvio prima della pausa estiva, quando la presidente del Consiglio confidava che le vacanza potessero sopire le fibrillazioni nella maggioranza. Missione fallita. 

Agosto ha svelato un Tajani figliol prodigo della Cei improvvisamente innamorato dei diritti civili, del voto cattolico e della presidenza Rai che deve portare in dono ai fratelli Berlusconi. Nelle stesse settimane Matteo Salvini sente la corda intorno al collo stretta dal generale Vannacci che apparecchia il suo movimento con la buona scusa di non essere benamato all’interno del partito. 

Lega e Forza italia hanno bisogno di uno slancio per rinfrancarsi elettoralmente e lo slancio, quando si è al governo, spesso fa rima con necessarie e riconoscibili frizioni nell’esecutivo. 

Fratelli d’Italia avrà gioco facile quindi nell’usare la carta del vittimismo, questa volta contro i suoi alleati, per resistere al logoramento. Nel partito di Meloni vi sono però anche nodi interni da scegliere: l’ubbidiente Fitto verrà spedito in Ue lasciando libera la delicata casella del Pnrr e la ministra Santanchè dovrà salutare la sua sedia da ministra per il processo che incombe. La voglia di rimpasto degli alleati aggiungerà inevitabili fibrillazioni. 

In tutto questo l’Europa “consiglia” da settimane a Meloni di mettere a cuccia il più possibile e il prima possibile i sovranisti che isolano l’Italia a Bruxelles. Poi ci sarebbe la politica, ad esempio, con la Legge di Bilancio da cominciare a immaginare…

Buon venerdì.