Il ministro leghista ha ripetuto in tv la vicenda di un presunto spacciatore albanese scarcerato dal giudice. Un caso che dimostrerebbe, secondo Salvini, come i giudici "facciano politica". Ma non è andata proprio così

I colleghi di Pagella Politica, il sito che smonta le falsità nelle dichiarazioni dei politici, li immagino seduti di fronte al rullo delle agenzie di stampa, sorseggiando un tè caldo con già pronta la bozza del prossimo articolo su Matteo Salvini.

«Un giudice questa settimana non è stato in grado di tenere in carcere un cittadino straniero trovato con 11 chili di cocaina in macchina, a Brescia, per un errore formale di traduzione. Questo tizio è fuori [dal carcere, ndr]». Così tuona il vicepresidente del Consiglio mentre è ospite della trasmissione Agorà su Rai3.

È una storia che sta particolarmente a cuore al leader leghista. Due giorni prima, intervenendo a Otto e mezzo su La7, aveva sbandierato un articolo de Il Giornale dal titolo: “Brescia: “Non capisce l’italiano”. E il giudice libera il pusher albanese trovato con 11 chili di cocaina in macchina”. Per Salvini, la vicenda dimostrerebbe la volontà dei giudici italiani di piegare le leggi e quindi «fare politica». Secondo lui, i giudici sarebbero interessati a «andare contro il governo», liberando presunti spacciatori albanesi.

Peccato che l’articolo dica tutt’altro. Al suo interno si legge che un cittadino albanese è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia avvalendosi di un interprete pescato tra i detenuti, e non di un professionista come sancisce la legge. Inoltre, l’ordinanza non era stata tradotta correttamente.

Il ricorso è stato accolto, ma il presunto spacciatore non è stato scarcerato. È stata semplicemente disposta una nuova ordinanza, questa volta tradotta come previsto dalla normativa.

«Se un giudice – insiste Salvini – non riesce a tenere in carcere un tizio con 11 chili di cocaina in macchina, è colpa di Salvini o di quel giudice che non riesce a fare il suo mestiere?».

La risposta è chiara: è colpa di Salvini.

Buon lunedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.