La gestazione per altri, già vietata dalla legge 40, è punibile anche se effettuata all’estero, in Paesi dove è regolamentata. Cosa c’è dietro questo accanirsi della destra al governo nei confronti di persone che soffrono di infertilità?
Quello tecnico-giuridico è solo l’aspetto formale e, tutto sommato quasi residuale, di quello che è stato veicolato a livello politico e mediatico come «il reato universale di surrogazione di maternità». E non sono stati risparmiati toni ora trionfalistici ora minatori nei confronti di quelle sparute e sventurate coppie che, per i più vari motivi, non essendo potute accedere né alla fecondazione assistita né all’adozione, hanno avuto l’ardire sacrilego e criminale di provare una soluzione antica… come la Bibbia! E già, perché ritornando per un momento alla memoria delle interminabili e sfiancanti “ore di religione” di noi boomers (altra stoffa! e non me ne vogliano quelli delle generazioni X, Y e Z) ci dovremmo ricordare della storia di Agar. Agar, la schiava egiziana che Sara, moglie di Abramo, offrì (sic!) al marito per dargli quella discendenza che la sua sterilità gli aveva negato e che quindi rendeva di assai difficile realizzazione la promessa fatta dal Padreterno ad Abramo di farlo diventare «il capostipite di una moltitudine che non si può contare» (Genesi 13,16). E così, dando per scontato che quello sterile non poteva essere Abramo perché altrimenti la promessa di farlo diventare «il capostipite di una moltitudine che non si può contare» si sarebbe rivelata un tantino beffarda, Sara si fa carico del problema e in men che non si dica lo risolve, “offrendo” la sua schiava al marito e commettendo il primo reato universale della storia (l’aggettivo, tra diluvi e giudizi, era piuttosto in voga all’epoca). Ora però, al di là della vicenda specifica, vera o inventata che sia, la narrazione biblica ci dice tre cose che ci riportano immediatamente alla realtà di oggi. Primo: anche tremila anni fa esisteva il problema della infertilità. Secondo: anche tremila anni fa il problema era tutto sulle spalle delle donne. Terzo: anche tremila anni fa il problema veniva risolto solo dalle donne. Prima di tutto quindi, l’infertilità è un problema e anzi, per tante donne e uomini è un problema drammatico, soprattutto quando anche la scienza risulta impotente. Si pensi, tanto per fare un esempio, alla rara (ma poi neanche così tanto) sindrome di Rokitansky in cui l’infertilità è dovuta alla assenza dell’utero e delle tube per cui la gravidanza è materialmente impossibile e l’unica soluzione è la fecondazione in vitro e la surrogazione di maternità.

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