Venti naufraghi dispersi, tra cui 5 donne e 3 bambini, in quella lingua di mare che è un’indelebile onta sulla dignità dell’Italia e dell’Europa

Maledetti questi migranti che si permettono di turbare il capodanno degli italici patrioti andando a morire al largo di Lampedusa proprio a cavallo dei fuochi d’artificio. 

Per tutta la notte sono continuate le ricerche dei 20 dispersi tra cui 5 donne e 3 bambini. I sette sopravvissuti, tra cui un bambino siriano di otto anni, sono stati trasferiti all’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa per poi lasciare l’isola, diretti a Porto Empedocle con il traghetto, quelli che non si rovesciano in mare. 

Maledetti quei venti naufraghi che hanno deciso di non farsi trovare, che hanno scelto di farsi inghiottire dal mare per disturbare il brindisi della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, impegnata nella caccia ai trafficanti mentre si lasciano morire le loro vittime. Maledette queste persone migranti che annegano prima di volere attaccare, almeno per dare la soddisfazione a qualche Salvini di sbattergli in faccia la chiusura di un porto in nome della difesa della patria. 

Maledetti quei 1.700 che nel 2024 hanno deciso di morire nella rotta del Mediterraneo centrale, in quella lingua di mare che è un’indelebile onta sulla dignità dell’Italia e dell’Europa tutta. 

Il 2025 però porta con sé una rassicurazione per i governanti: i morti sono talmente tanti, quasi tutti nello stesso tratto di mare, che alla fine vincerà l’abitudine. Una persona migrante annegata è un niente di nuovo nell’anno che verrà. Si potranno raccontare come vittime collaterali della caccia ai criminali, anche se sono affogati dalla politica di Bruxelles.

Buon giovedì.