L'eventuale accordo tra SpaceX ed il governo italiano non solo entra in rotta di collisione con i programmi satellitari europei, ma anche con il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 2021 sul programma spaziale europeo e l’Agenzia spaziale europea. E comporterebbe anche una violazione del principio sulla cooperazione leale prevista dall’art. 4 del TrattatoUe. Lo spiega il presidente del Movimento europeo

Il viaggio estemporaneo di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago, fino al 1985 residenza invernale inutilizzata dei presidenti Usa e da quaranta anni proprietà privata di Donald Trump, ha suscitato interesse non solo in Italia ma anche a livello internazionale per le conseguenze nelle relazioni fra gli Stati Uniti e l’Italia, e più in generale con l’Europa, dopo il 20 gennaio, nello sviluppo di una più consolidata alleanza nella rete sempre più estesa di governi nel mondo trainati da ideologie sovraniste.

Contrariamente a quel che è avvenuto in passato, l’insediamento di Donald Trump il 20 gennaio a Washington con la cerimonia di fronte al Campidoglio sarà accompagnato dal plauso di molti leader sovranisti ma da nessun leader europeo con l’eccezione di Viktor Orban e – si parva licet – di Matteo Salvini e Alice Weidel, spingendo Giorgia Meloni a preferire il faccia a faccia di Mar-a-Lago all’inquadramento nella truppa degli amici personali di The Donald ed Elon Musk.

Le poche righe diffuse, non a caso su X, dagli staff di Donald Trump e Giorgia Meloni sintetizzano i temi del colloquio di quattro ore sulle questioni commerciali e dunque sulla minaccia dei dazi alle importazioni negli Stati Uniti, sul Medio Oriente e sull’Ucraina, sulla riduzione del sostegno Usa alla Nato e soprattutto sul caso della giornalista italiana Cecilia Sala il cui arresto il 19 dicembre a Teheran è stato collegato a quello dello svizzero-iraniano Mohammed Abedini a Milano il 16 dicembre (Cecilia Sala è stata liberata l’8 gennaio ndr).

Qualcuno ha scritto che il viaggio estemporaneo e frettoloso di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago sia stato reso necessario per ottenere l’assenso americano a cedere al ricatto iraniano su Cecilia Sala prima della decisione del Tribunale di Milano prevista per il 15 gennaio sulla richiesta di estradizione statunitense e/o di arresti domiciliari relativa a Mohammed Abedini sapendo che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha il potere di non dare “corso alla domanda di estradizione quando questa può compromettere la sovranità, la sicurezza altri interessi dello Stato” (art. 697 cpp), che l’iniziativa di Giorgia Meloni come leader di partito e non come capo del governo – una iniziativa di cui è difficile prevedere se avrà un esito positivo e i tempi di questo esito – ha sottratto al ministero degli Esteri e dunque ad Antonio Tajani un ruolo diplomatico che a questa amministrazione e a questo ministro spetta, che se così è, si è trattato di una grave lesione della sovranità italiana come ha sottolineato Giorgio La Malfa che rischia di irrigidire l’Iran spingendo gli Ayatollah ad alzare la posta.

Per ora ci fermiamo qui su questo tema. Ci interessa invece attirare l’attenzione delle nostre lettrici e dei nostri lettori sulle trattative – considerate negli Stati Uniti “molto avanzate” ed avviate nel 2023 con l’accordo riservato del ministero della Difesa ma non del ministro Guido Crosetto ed il consenso del Servizio di sicurezza italiano ma non della sua direttrice Elisabetta Belloni ora dimissionaria – fra l’azienda di Elon Musk SpaceX attraverso i servizi satellitari “direct-to-cell” forniti da Starlink ed il governo italiano per un accordo legato ad un sistema di sicurezza delle telecomunicazioni fra la stessa azienda e il governo relativo alla fornitura di un sistema di crittografia per i servizi telefonici e internet utilizzati dai Servizi italiani al fine di proteggerli e renderli inaccessibili.

Palazzo Chigi non ha smentito l’esistenza delle trattative limitandosi a ricordare che “le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazioni di dati crittografati” negando – al contrario delle fonti statunitensi – che il tema sia stato affrontato in assenza di Elon Musk durante l’incontro fra Donald Trump e Giorgia Meloni a Mar-a-Lago alla presenza dei futuri segretari di Stato Rubio e Scott Present, di Mike Waltz e degli ambasciatori Usa Tilman Fertitta e italiana Mariangela Zappia già rappresentante permanente presso il Consiglio Atlantico e l’0nu.

Palazzo Chigi si è affrettato a precisare che Giorgia Meloni aveva anticipato a Ursula von der Leyen – di cui si ricorda a Bruxelles l’irritazione per le dichiarazioni di Thierry Breton contro Elon Musk che provocarono l’estromissione dal Collegio dello stesso Breton – la notizia del suo viaggio a Mar-a-Lago a cui ha fatto seguito una inedita dichiarazione del portavoce europeo secondo cui “l’Italia è uno Stato sovrano e la Commissione analizzerà le informazioni italiane quando le saranno comunicate ufficialmente”.

Si sa che il costo dell’accordo eventuale fra SpaceX attraverso Starlink dovrebbe ammontare per l’Italia a un miliardo e mezzo di euro e che tale spesa non potrà essere messa a carico del Pnrr mentre si sa che quest’accordo entrerebbe in rotta di collisione con il progetto europeo satellitare IRIS2 nel quadro del programma GovSatCom per un costo europeo di sei miliardi di euro ed un contributo dell’ESA di cinquecento milioni di euro con l’obiettivo di dotare l’Unione europea di una infrastruttura di comunicazione protetta, sicura, resiliente e autonoma con il coinvolgimento del Centro di controllo del Fucino e il partenariato fra gli altri di Telespazio.

L’eventuale accordo fra l’Italia – se tutta la coalizione e tutti i ministri daranno il loro consenso in un governo sempre più ormai bipolare e se passerà al vaglio politico, legislativo e finanziario del Parlamento italiano – e SpaceX di Elon Musk entra inoltre in rotta di collisione con il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 2021 sul programma spaziale europeo e l’Agenzia spaziale europea e il Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio del 2023 sul programma relativo alla “Union Secure Connectivity” IRIS2.

Del resto, la Commissione europea ha annunciato che analizzerà se la conversazione in diretta prevista su X il 9 gennaio tra Elon Musk e Alice Weidel, leader dell’Afd, sia una violazione delle regole dell’Unione europea nell’ambito di una indagine in corso sulla piattaforma e sulla sua conformità al Digital services act (DSA).

Last but not least, Emilio De Capitani (Esperto di diritto comunitario e di politiche europee ndr) ci ricorda a giusto titolo la grave violazione del principio sulla cooperazione leale prevista dall’art. 4 del Trattato sull’Unione europea su cui dovrebbero esprimersi con la necessaria urgenza il Parlamento europeo e la Commissione europea perché l’accordo fra un’azienda americana e il governo italiano mette in discussione il rispetto fra Stati membri, la mutua assistenza nella realizzazione degli obiettivi dei trattati, l’impegno a garantire l’esecuzione degli obblighi che derivano dagli atti delle istituzioni europee ed il vincolo di astenersi da ogni misura suscettibile di creare degli ostacoli alla realizzazione degli obiettivi dell’Unione europea.

L’autore: Pier Virgilio Dastoli è presidente del Movimento europeo Italia

Nella foto: Donald Trump e Giorgia Meloni a Mar a Lago, Palm Beach, 4 gennaio 2025