Se domani Musk decidesse che l'Italia non gli conviene più? Se dovesse spegnere Starlink per un capriccio o una mossa politica?

Elon Musk ha di nuovo mostrato il suo vero volto: quello di un uomo che tiene in ostaggio nazioni intere con la sua tecnologia. “Se stacco Starlink, l’Ucraina crolla”, ha dichiarato, ammettendo candidamente di essere il perno della resistenza di Kiev e, allo stesso tempo, il suo potenziale carnefice. Un uomo solo, con una connessione satellitare, si arroga il diritto di decidere le sorti di un conflitto mondiale. Se non è follia questa, cos’è?

Ma il problema non è solo l’Ucraina. L’Italia, con il suo consueto entusiasmo nell’affidarsi a privati senza alcun controllo, sta valutando di consegnare parte della propria sicurezza nazionale a Musk e alla sua flotta di satelliti. Salvini scalpita: “Si può firmare anche domani”. Meloni esita, per ora, ma il disegno è chiaro. Eppure, basta guardare la cronaca per capire quanto sia rischioso dipendere dalla volontà di un miliardario imprevedibile. Se domani Musk decidesse che l’Italia non gli conviene più? Se dovesse spegnere Starlink per un capriccio o una mossa politica?

Non è solo una questione di infrastrutture digitali, ma di sovranità. Affidarsi a Starlink significa consegnare a Musk il potere di accendere o spegnere comunicazioni vitali, con una leva che nessuno stato sovrano dovrebbe mai concedere a un privato. La Polonia l’ha capito, l’Ucraina l’ha subito sulla propria pelle. E l’Italia?

Aspettiamo il giorno in cui Musk deciderà che Roma non gli piace più e ci spegnerà il cielo.

Buon lunedì.

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.