Sweet home Alabama. Il profondo Sud elegge un senatore democratico. E’ un passaggio storico per l’Alabama, uno Stato che da decenni blindatissimo per i democratici. In un’elezione suppletiva per il Senato, il candidato dell’opposizione Doug Jones vince col 49,6%. Batte un repubblicano Roy Moore accusato di violenze e al centro di scandali sessuali. Lo schiaffo è per il presidente Donald Trump, che l’ha sostenuto. La sconfitta di Moore col 48,8% è un duro colpo, dunque, per lo stesso presidente Usa. Inoltre questo clamoroso risultato rosicchia vistosamente il margine di maggioranza dei repubblicani al Senato ridotto ormai ad un solo voto. Adesso l’agenda politica di Trump è nelle mani di repubblicani spesso in dissenso con la Casa Bianca come John McCain o Bob Corker.
Il socialista Bernie Sanders ha commentato così: “Congratulazioni a Doug Jones per la sua grande vittoria. Congratulazioni al popolo dell’Alabama per aver fatto ciò che pochi pensavano che avrebbero fatto. Questa è una vittoria non solo per Jones e Democratici. E’una vittoria per la giustizia e la decenza.” Dopo la Virginia, anche l’Alabama che da un quarto di secolo ha un governatore democratico, la speranza democratica si riaccende, perfino nell’America profonda, la pancia del Paese che aveva sostenuto Trump.
Il socialista Berni Sanders: "Congratulazioni a Doug Jones per la sua grande vittoria. Congratulazioni al popolo dell'Alabama per aver fatto ciò che pochi pensavano che avrebbero fatto. Questa è una vittoria non solo per Jones e Democratici. E'una vittoria per la giustizia".