Dice di avere scelto la Lega «da sinistra»: Alberto Bagnai, fervente No-Euro, del resto, di sinistra si è professato da sempre e se qualcuno gli fa notare che la candidatura nel partito di Salvini configge sostanzialmente con i valori della sinistra i suoi sostenitori corrono a spiegare che «la sinistra non l’ha voluto e allora è andato con Salvini». E pensare che Bagnai, proprio lui, il 12 agosto del 2015 rispose piccato a Marta Fana che lo accusava di essere filoleghista: «Li appoggio? – scrisse – Puoi precisare o ti prendi una querela per diffamazione? Come li appoggio?». Ora si è candidato con loro. Nello stesso giorno in cui Berlusconi baciava le mani alla Merkel e a Juncker.
Dice il Movimento 5 stelle che i giornalisti sono la “rovina del Paese”, diceva Grillo che i giornalisti andrebbero mangiati e poi vomitati e che la televisione era da evitare. Chi candida il Movimento 5 stelle? Candida il giornalista televisivo Gianluigi Paragone, ex direttore de La Padania. «Società civile», la chiamano. Evviva.
Dice Giulia Bongiorno che la difesa delle donne è la sua priorità. Il rispetto delle donne, soprattutto. Con chi si candida? Con quel Salvini che sventolava una bambola gonfiabile per offendere Laura Boldrini, con quella Lega che apostrofò come «orango» la Kyenge (che è donna e pure negra, quindi ancora meglio). In compenso Salvini dice di avere candidato la Bongiorno perché «Andreotti oggi sarebbe nella Lega».
Diceva Annalisa Chirico (pregiata firma de Il Giornale e de Il Foglio) che quella contro Berlusconi era una vergognosa persecuzione giudiziaria. “Siamo tutte puttane”, si chiamava il suo movimento. Si candida? Molto probabilmente sì. Con Forza Italia? No no, con il Pd.
Poi c’è Pierferdinando Casini. Candidato nel Pd. E non serve nemmeno un commento.
Poi c’è Fassina che si congratula con Bagnai per la candidatura nella Lega.
D’Alema intanto ironizza sulle liste di Liberi e uguali dicendo: «Qua l’unico della società civile sono io, diciamo, visto che non sono uscente…».
E via così. Con l’avvicinarsi della campagna elettorale ogni compromesso diventa una rivendicazione, come se fosse una normalissima manifestazione di istinti umani. Tutto normale. Tutto bene.
Sarà una campagna elettorale lunghissima.
Buon giovedì.