No, no, fermi. Non si parla di Ong. Meglio: si parla anche di Ong ma in tutto questo baccano ho pensato che ogni tanto conviene depurarsi con i numeri. E allora guardiamoli questi numeri, cerchiamo di capire chi porta i migranti in Italia perché ci sia anche più chiaro l’uso strumentale dei numeri che viene continuamente perpetrato.
I numeri li ha dati sul suo profilo twitter Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi: nel 2019 sono sbarcati in Italia 3.073 migranti. Soltanto 248 sono arrivati a bordo delle navi delle Ong. Sono l’8 per cento. Manca il 92 per cento degli arrivi. Forte, eh?
Quel 92 per cento arriva attraverso gli sbarchi fantasma (ne ho parlato nel buongiorno del 9 luglio, qualcuno chiedeva i dati, eccoli) oppure in modo autonomo. Riguardo alle Ong «dall’inizio dell’anno hanno compiuto soltanto 7 missioni, sono state attive solamente 31 giorni su 187, praticamente un mese non continuativo su sei», dice Villa, spiegando che la percezione smisurata dipende dal fatto che «quando arrivano al largo delle coste italiane, restano un sacco di giorni in attesa di sbarcare».
E sempre a proposito di Ong i dati smentiscono anche un altro luogo comune: non è vero che la loro presenza incoraggi le partenze, no. Nei giorni in cui stavano in mare si sono registrate 32 partenze. 34 sono le partenze in assenza di Ong. Incredibile vero?
Poi c’è l’altro luogo comune, che in realtà è una calunnia: non è mai stato provato (mai!) nessun rapporto tra Ong e scafisti. E gli editoriali, mi spiace dirvelo, no, non sono una prova sufficiente. Sono opinioni che non hanno nessun riscontro giudiziario.
Così, tanto per chiarire.
Buon lunedì.