Collebeato. Brescia. Sabato sera un rifugiato ospite dello Sprar dà in escandescenze dopo avere saputo della morte della sua unica figlia nel Paese di origine.. Solo spavento, si pensa. Per fortuna. Poi domenica succede altro, eccome. Lo spiega benissimo il comunicato stampa dell’amministrazione comunale:
«Dopo il grave episodio che sabato 26 ottobre ha visto coinvolta una persona accolta nel progetto Sprar di Collebeato, si sono verificati nel nostro paese alcuni fatti che, dopo aver riflettuto, riteniamo giusto comunicare alla cittadinanza. Domenica sera, verso le 22:30, alcune persone si sono recate presso la casa dove alloggiano alcuni ospiti Sprar e, dopo aver insultato una signora che non voleva indicare loro l’appartamento dei rifugiati, hanno urlato frasi ingiuriose all’indirizzo dell’abitazione e lanciato un oggetto che ha provocato una forte esplosione.
Poi, raggiunta l’abitazione del sindaco, hanno depositato nella cassetta della posta materiale esplosivo che, deflagrando, l’ha sbalzata a vari metri di distanza (parte sul terrazzo dei vicini) e danneggiato il portone.
Il raid si è concluso con scritte razziste sul municipio, con annessa svastica sotto la lapide in memoria dei partigiani, e su altri spazi dell’immobile. Siamo fermi nel condannare questi atti e nella volontà di continuare il percorso di accoglienza, intrapreso e condiviso ormai da anni con la nostra comunità. Crediamo che oggi più che mai sia necessario prendere le distanze da chi vuole alimentare il clima di odio, di divisione e paura: non il conflitto, ma il confronto democratico sarà sempre la nostra unica scelta».
C’è tutto: razzismo, nazismo, esplosivo, svastiche sui monumenti partigiani. Eccola l’aria che tira e che qualcuno continua a volere sminuire. Ecco le notizie che rimangono nascoste.
Ad Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, Fratelli d’Italia ha organizzato una cena di nostalgici per celebrare la Marcia su Roma. All’iniziativa ha preso parte anche il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti. A pochi chilometri di distanza nel marzo del 1944 nazisti e fascisti trucidarono 42 persone, compresa una bambina di 11 mesi che venne bruciata viva davanti alla madre.
Ma davvero poi ci stupiamo dei social? Avete messo la testa qua fuori?
Buon giovedì.