Con l’accordo tra Sánchez e Iglesias nasce un governo progressista, mentre risulta sconfitto il sistema bipolare. E meno male. Perché quando c’è pluralismo della rappresentanza le destre possono essere frenate

Descritta come ormai sconfitta e fuori gioco (Repubblica ha “inventato” addirittura nei titoli il crollo di Unidas podemos in Spagna) la sinistra radicale torna protagonista in alcuni passaggi fondamentali della situazione europea. Qualche settimana fa era accaduto in un land tedesco dell’Est, la Turingia, che la Linke con oltre il 31% fungesse da baluardo contro l’avanzata travolgente della estrema destra. Un baluardo capace di dare una prospettiva diversa alla Germania unita.

Ora in Spagna – alla quarta elezione in cinque anni, a indicare una crisi profonda e profonde incertezze – la tenuta di Unidas podemos sembra poter sbloccare la situazione e dare corso ad un governo progressista. Un governo che dovrà cimentarsi con una realtà diventata incandescente per la crisi sociale, quella del sistema politico e dell’assetto stesso del Paese, a partire dalla vicenda catalana. Dico che il fattore determinante è stato la tenuta di Unidas podemos perché in realtà questa è la chiave interpretativa per comprendere perché ci siano volute quattro elezioni per produrre l’accordo tra Psoe e Unidas podemos che ora proverà a fare un governo.

Questo accordo era stato sostanzialmente negato più volte dal Psoe. Una prima volta per mettergli davanti un patto con Ciudadanos e chiedendo a Unidas podemos di accodarsi. Altre volte chiedendo a Unidas podemos di sostenere gratis un monocolore socialista. In mezzo succede di tutto. La defenestrazione di Sánchez che confessa le pressioni che ha subito contro l’accordo con Unidas podemos. Poi il suo ritorno mentre il Psoe si è astenuto su un governo del popolare Rajoy. La caduta di Rajoy anche grazie alla campagna incessante contro gli scandali fatta da Unidas podemos. L’esplosione della vicenda catalana. Le campagne costruite contro Podemos e Iglesias. Sánchez che diventa presidente del consiglio e torna a chiudere ad una coalizione con Iglesias. La scissione di Podemos per dar vita a Mas Pais, più disponibile con Sánchez.
Con l’ultimo voto del 10 novembre le sfide elettorali dovrebbero essere chiuse e si dovrebbero affrontare quelle sul campo. Cosa si è determinato in queste quattro tornate?

L’articolo di Roberto Musacchio prosegue su Left in edicola dal 22 novembre

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