Toh, si stupiscono. La Chiesa fa la Chiesa, fedele al suo marchio e sempre in linea con il proprio marketing, decidendo di ergersi a moralizzatrice su un disegno di legge, il ddl Zan, che si propone di legittimare persone che dovrebbero essere libere e che invece devono nascondersi da una “caccia all’omo” (tanto per citare il bel libro di Simone Alliva) che imperversa. La Chiesa fa la Chiesa, appunto: figurati se può osservare senza spavento la libertà degli altri chi governa il proprio consenso con i dogmi, figurarsi se può guardare al progresso chi ha nella sua ragione di esistere un conservatorismo con duemila anni di storia.
Ieri la Chiesa ci ha fatto sapere che secondo loro la legge Zan violerebbe il Concordato. Una persona normale, laica e consapevole dell’importanza di vivere in un Paese laico, avrebbe colto al balzo l’occasione per rispondere che sì, che è vero, che quindi forse è davvero il caso di abolire il Concordato e invece come sempre accade la crosta clericale che affligge la nostra cultura popolare è riuscita a dare il peggio di sé. Penosa, lasciatemelo dire, la politica: una parte ha ovviamente preso la palla al balzo per fomentare la propria battaglia contro i diritti degli altri (normale e prevedibile: quando la Chiesa fa la Chiesa concima certa destra con grande fervore) ma l’altra (quella che dovrebbe essere laica) addirittura si imbarazza, arrossisce, ci fa sapere (come dicono fonti del Pd) che “si cercherà un’interlocuzione”. Ma davvero? Si va a discutere di educazione sessuale da chi la sessualità ce l’ha castrata per dogma (con pessimi risultati, tra l’altro)? Si discute di “famiglia naturale” con quelli di una roba a tre con un angelo? Dai, siamo seri, su.
La Chiesa fa la Chiesa, quello è il suo ruolo ed è legittimo che lo faccia ma che le ingerenze politiche ancora oggi ottengano risultati è qualcosa che davvero non si riesce nemmeno a scrivere. Ma non eravamo nell’era “della scienza” come ripetevano tutti? Che è successo? Ma vi immaginate un dibattito su una proposta di legge qualsiasi se domani l’Islanda ci facesse sapere di non apprezzarla? A proposito: ore meravigliose passate a osservare questi sovranisti in difesa della Patria che stanno godendo per l’invasione legislativa di uno Stato straniero come il Vaticano. Se arrivasse un cronista straniero, uno non figlio della cultura che permea questo Paese fintamente perbenista e paracattolico non troverebbe nemmeno un senso. La fede è la fede, la politica è la politica: mischiare le due cose è una manipolazione.
Siate fedeli, alla Costituzione e a quell’articolo 7 che dice «lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani». Anzi cogliamo la palla al balzo e parliamo anche dell’8×1000 inoptato, dell’Imu sugli immobili della Chiesa, dei finanziamenti alle scuole paritarie, dell’ora di religione a scuola, del motivo per cui non si può parlare di eutanasia, cannabis, matrimonio egualitario. Insomma, se ci pensate sarebbe un assist non indifferente perché la sinistra faccia la sinistra.
Ma il problema non è il Vaticano che è stato spesso dalla parte sbagliata della Storia (pedofilia, inquisizione, pensiero magico e antiscientifico, oppressione delle donne, omofobia, sessismo, patriarcato) ma chi continua a permetterlo. Ancora. Il 23 giugno del 2021.
I baciapile sono il problema.
(A proposito: questo è un buon momento per smettere di considerare il Papa un riferimento per la sinistra, che dite?)
Buon mercoledì.