Elaborata da alcuni giuristi su indicazioni dei lavoratori Gkn, la proposta di legge, di cui è prima firmataria la deputata Yana Ehm (Gruppo misto), impegna le imprese a seguire percorsi che tutelino l’occupazione e il tessuto produttivo dei territori

Un progetto di legge dal titolo Misure a sostegno del mantenimento dei livelli occupazionali e produttività a livello nazionale e di contrasto al fenomeno delle delocalizzazioni. È quello che il 6 ottobre, nella sala stampa della Camera è stato presentato dai lavoratori della Gkn. Left ha già seguito questa vicenda (v. il numero del 24 settembre) che parte da un licenziamento collettivo – via mail nel sito produttivo di Campi Bisenzio di proprietà del fondo finanziario Melrose – ritenuto antisindacale per vizi procedurali dal tribunale di Firenze il 20 settembre scorso. La vicenda è un caso scuola per chi intende limitare le azioni speculative attraverso le delocalizzazioni.

Laddove finora la politica si è mostrata timida ad intervenire in materia, nella paura di allontanare gli investimenti, sono intervenuti i lavoratori che, supportati da giuristi, hanno presentato un testo che prova ad incidere non solo sulla loro azienda. Tante infatti sono le imprese come la Gkn che spesso hanno beneficiato di sussidi pubblici e poi sono state vendute o delocalizzate, per aumentare i profitti, diminuendo i costi del lavoro. Il mercato finanziario dimostra come funziona la speculazione: al licenziamento collettivo di inizio luglio, il valore delle azioni di Melrose è cresciuto del 5%, con la sentenza del tribunale c’è stato un calo del 7%. Il progetto di legge, prima firmataria la deputata del Gruppo misto Yana Ehm, non è certo rivoluzionario, ma determina…

*Immagine tratta dalla pagina facebook Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze


L’articolo prosegue su Left dell’15-21 ottobre 2021

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