Le emissioni globali di anidride carbonica legate alla produzione di energia sono rimbalzate nel 2021 al livello più alto della storia registrando un +6% a 36,3 miliardi di tonnellate per la ripresa dell’economia mondiale che ha impiegato molto carbone dopo la crisi del Covid-19. Lo afferma una nuova analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie), organismo espressione dei paesi Ocse. L’aumento delle emissioni globali di Co2 di oltre 2 miliardi di tonnellate, spiega l’Aie, “è stato il più grande nella storia in termini assoluti, che ha più che compensato la riduzione provocata dalla pandemia dell’anno precedente”.
Tutto questo mentre in Italia si pensa di tornare al carbone. In un Paese normale la mancata transizione (sottolineata dalla guerra) avrebbe dovuto far levare qualche mea culpa. Non è andata così: perfino la guerra diventa occasione per continuare a non “transitare” per la gioia del ministro alla transizione omeopatica Cingolani. Eppure nel 2021 il carbone nel mondo è stato responsabile del 40% degli aumenti di emissioni Co2 raggiungendo il massimo storico di 15,3 miliardi di tonnellate oltre il doppio rispetto ai 7,5 miliardi di tonnellate del 2019.
L’Europa la vede diversamente dai signorotti di casa nostra: la Commissione europea ha presentato martedì l’attesa comunicazione RePower EU, n piano per sganciare la Ue dalla dipendenza dalle forniture di gas russo “ben prima del 2030”, secondo cui ogni Paese dovrebbe identificare i progetti per accelerare transizione energetica e la definizione di nuovi impianti per le energie rinnovabili “di preminente interesse pubblico”, velocizzare i permessi e iniziative per le installazioni di pannelli fotovoltaici sui tetti e sviluppare la filiera delle pompe di calore. “Dobbiamo mettere milioni di pannelli solari in più sui tetti di case, uffici e fattorie. E dobbiamo velocizzare le procedure autorizzative per i progetti relativi all’energia eolica onshore e offshore e per l’energia solare: è una questione di interesse pubblico prevalente”, ha sottolineato Timmermans.
Insomma, gli amanti del carbone si mettano il cuore in pace: è tempo di svoltare sulle rinnovabili. Anche in tempo di guerra.
Buon mercoledì.