L’Unione europea che oggi giustamente apre le porte ai profughi ucraini accolga anche i migranti in arrivo da altre latitudini, ponendo fine a una crudele ipocrisia. La stessa di cui è rimasto vittima M., un giovane ucraino che ora si trova sotto le bombe della città assediata dopo essere stato respinto nel 2021 perché non europeo.
Ecco la sua storia e quella di tanti altri discriminati come lui
ACQUISTA IL Nr. 13/22 IN DIGITALE
IN COPERTINA
Senza protezione
di Valeria Colombo
Profughi di serie A e profughi di serie B
di Nawal Soufi
Tutte le falle dell’accoglienza italiana
di Stefano Galieni
Allarme nucleare, facciamo chiarezza
di Angelo Baracca
Niente addio alle armi, Madrid obbedisce alla Nato
di Marina Turi
Crimini contro l’umanità, Putin nel mirino dell’Aja
di Donatella Coccoli
SOCIETÀ
Caporalato, lo sfruttamento emigra al Nord
di Leonardo Filippi
Taser, non esiste il rischio zero per chi viene colpito
di Riccardo Bucci
I diritti non invecchiano di Franca Maino
e Valeria De Tommaso
Alienazione parentale, la falsa sindrome smascherata anche dalla Cassazione
di Teresa Manente e Ilaria Boiano
EUROPA
Presidenziali in Francia, avanti a destra tutti contro tutti
di Lorenzo Battisti
CULTURA
L’architetto Francis Kéré e le forme dell’umanesimo
di Caterina Calzini e Flavio Vitale
Massimo Zamboni: È il tempo di ridare alle parole il loro senso
di Alessia Barbagli
Carlo Flamigni, la forza della laicità
di Anna Pompili
Le rubriche
Left quote
di Massimo Fagioli
Editoriale
di Simona Maggiorelli
Temperature
di Fabio Magnasciutti
Manu militari
di Chiara Melchionna
Libri
di Filippo La Porta