Domenica 4 dicembre a Roma si è tenuta l’assemblea di Unione popolare, con la partecipazione di centinaia di militanti in presenza e in streaming, che ha dato inizio alla fase costituente che si concluderà entro marzo con un congresso. Up è nata il 9 luglio con l’idea di unire per la pace e la giustizia sociale. Bisognava radicarsi nei territori e costruire connessioni con individualità e collettivi, ma le elezioni anticipate ci hanno costretto a decidere se provare ad esserci in un contesto improbo o rinunciare, tenuto conto del pochissimo tempo a disposizione. Abbiamo deciso di tentarci, in pochi giorni abbiamo costruito una lista con candidati con storie belle e credibili in tutti i collegi, raccolto 60mila firme per poterci presentare e realizzato un bellissimo programma in pochissimi giorni con il contributo di tanti giovani ed intellettuali. È iniziata una entusiasmante campagna elettorale, senza risorse economiche, provando, in piena estate e in pochi giorni a farci conoscere.
Tanti appelli in nostro sostegno, dal mondo della cultura a quello della ricerca, dagli intellettuali per finire alla venuta in Italia per sostenere il nostro progetto di Mélenchon e Iglesias. Abbiamo visto crescere simpatia, entusiasmo, finalmente una risposta politica che mancava da tempo ad una voglia di sinistra. Di pari passo però i sondaggi non ci tracciavano, i telegiornali ci oscuravano, il tempo era poco per farci conoscere e non giocava a nostro favore. Alla fine il combinato disposto tra l’oblio nel quale il circo politico-mediatico ci voleva collocare in quanto unica forza antisistema, una legge elettorale incostituzionale ed antidemocratica che ha spinto verso il voto utile, il non essere arrivati fisicamente in tutti i territori, insomma il combinato disposto di questi ed altri fattori similari non ci hanno fatto raggiungere la soglia per poter entrare in Parlamento.
A risultato elettorale ancora caldo, però, elettrici ed elettori, militanti e simpatizzanti, ci hanno con voce unanime chiesto di non mollare ed andare avanti nel progetto politico. In questi due mesi abbiamo ascoltato e discusso, ora è il momento di cominciare la fase costituente. È necessario unire le italiane e gli italiani su lotte per le quali la nostra storia racconta di persone coerenti e credibili: dalla pace, siamo l’unica forza da sempre pacifista contro l’invio delle armi e per la soluzione diplomatica in Ucraina, alla giustizia economica, sociale ed ambientale. Up è per l’attuazione piena della Costituzione senza più ambiguità e tradimenti. Dal diritto al lavoro all’unità del Paese contro il disegno eversivo dell’autonomia differenziata, dall’uguaglianza formale e sostanziale al ripudio della guerra, dalla sanità ed istruzione e ricerca pubblica al diritto all’ambiente. In prima linea nella lotta per i diritti e le libertà civili, contro corruzione e mafie, per la costruzione di un modello economico alternativo al neoliberismo, tutti elementi fondanti dell’azione di Unione popolare.
Bisogna, come abbiamo fatto a Napoli per le elezioni rivoluzionarie a sindaco e in Calabria alle regionali con un risultato ottimo, unire associazioni, comitati, movimenti, reti civiche, centri sociali, amministratori e consiglieri locali, la sinistra quella vera, per rompere il sistema consociativo e costruire l’alternativa di governo. Unione popolare si radicherà sui territori sempre di più coinvolgendo persone in un percorso democratico e partecipativo e vuole essere forza oggi extraparlamentare di opposizione sociale al Governo delle destre. Abbiamo costituito un coordinamento costituente provvisorio di 60 persone per lavorare in particolare sul modello organizzativo del soggetto politico da realizzare insieme. Si formeranno nei prossimi giorni gruppi di lavoro tematici che vanno dall’organizzazione territoriale alle campagne di finanziamento e adesione, dalla comunicazione a tutti i temi per cui combattere e costruire alternative. Necessario alla fine del percorso costituente sarà l’approvazione di uno statuto.
Unione Popolare si oppone poi duramente al disegno autoritario che si vuole imporre nel nostro Paese: dalla repubblica presidenziale allo svuotamento della centralità del Parlamento, dalla neutralizzazione della magistratura e media quali organi di controllo, alla costruzione dello stato d’eccezione permanente e la criminalizzazione del dissenso. Alle politiche liberiste dei Governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte 1, Conte 2 e Draghi, il governo Meloni le consolida ed imprime una robusta carica ideologica di destra: la selezione disumana dei migranti da accogliere con la restituzione aberrante in mare del “carico residuale” di persone, alla carcerazione di chi dissente, manifesta, si riunisce ed occupa, ad una manovra economica che colpisce ceti poveri, popolari e medi. Up opererà tra la gente, gli oppressi, i ceti popolari, la classe media, il mondo che produce tra mille ostacoli; ci batteremo per salario minimo e reddito di cittadinanza, lotteremo per ridurre disuguaglianze economiche e territoriali, per invertire subito la rotta sui disastri climatici. Il sistema deve dimostrare che non esistono alternative e propinano sempre la stessa cura che è veleno mortale e noi di Up risultiamo quindi pericolosi per il sistema perché con le nostre storie abbiamo dimostrato che l’alternativa è possibile ed un’altra realtà si può costruire. Facciamo paura perché non abbiamo prezzo, non siamo in vendita e non ci possono acquistare, con la nostra tenacia e il nostro coraggio, con umiltà ma ferma determinazione, unendo visione e concretezza lavoreremo per un’Italia migliore e costituzionalmente orientata.
L’autore: Luigi de Magistris, ex magistrato ed ex sindaco di Napoli, è il leader della coalizione Unione popolare