La giornalista, autrice del libro "Mal di Libia", parla delle speranze deluse di tanti giovani libici che dopo il regime di Gheddafi avevano sognato la democrazia. Fino all’attualità, con il Paese stretto tra una guerra civile a bassa intensità e le pressioni degli Stati europei
Ci sono libri che aprono porte per la conoscenza dei Paesi nordafricani, nostri dirimpettai mediterranei. Mal di Libia. I miei giorni sul fronte del Mediterraneo (Bompiani) di Nancy Porsia, giornalista indipendente esperta di Medio Oriente, Nord Africa e Corno d’Africa, è uno di questi. Un libro che è un atto politico di solidarietà e di riaffermazione del valore del giornalismo, raccontando la storia complessa di una terra fatta di despoti ma anche di coraggio e resistenza. Un Paese, la Libia, considerato oggi terra di tutti o forse di nessuno, nel quale si incrociano tracce di civiltà tanto diverse ma così altrettanto funzionali ai giochi di potere dello scacchiere politico internazionale. Abbiamo incontrato l’autrice.

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