“Siamo invasi!”, “Non c’è lavoro nemmeno per noi italiani”, “Regaliamo 30 euro al giorno a questi migranti”. Chiunque abbia seguito la stampa mainstream degli ultimi anni e chiunque abbia letto i titoloni delle prime pagine dei più grandi quotidiani si è di certo fermato a pensare che quella che stiamo vivendo è una vera e propria emergenza.
Qualcuno, la maggior parte, ci ha creduto davvero.
Una descrizione, quella italiana, inattendibile. Sono circa 5 milioni gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, solo l’8,6% della popolazione. Ma se è vero che a questi dati accuratamente raccolti, manca una serie di numeri che sfugge a controlli per condizioni di irregolarità, per mancata documentazione o per diverse altre motivazioni, è altrettanto vero che dobbiamo muoverci facendo fact checking, decostruendo false narrazioni e, di fronte a dati reali, essere capaci di proporre numeri e conteggi, paragonando il nostro Paese ad altri in Europa e nel mondo.
A denunciare l’Italia come lo Stato con il tasso di disinformazione sul tema migrazione più alto è stata la relazione finale della Commissione parlamentare Jo Cox sulla xenofobia e il razzismo già sei anni fa. Una disinformazione, a tratti pianificata strategicamente, che allontana da possibili riflessioni e risposte rispetto a tutte quelle difficoltà che tante persone con background migratorio vivono ogni giorno sulla loro pelle in Italia. Il rischio è quello di continuare ad alimentare false narrazioni, rischiando di creare un vuoto sempre più grande nelle politiche d’accoglienza e d’integrazione del nostro Paese.
Sull’onda della crescita del digitale, qualche anno fa, a proporre una soluzione concreta e pensata con e per le persone migranti nel nostro Paese è stata ItaliaHello, un’organizzazione nata per favorire l’autonomia, la partecipazione attiva e l’indipendenza non solo di cittadini stranieri che arrivano nel nostro Paese, ma anche di tutte quelle persone che, pur trovandosi in Italia da parecchi anni, non hanno ancora una buona familiarità tra informazioni, servizi e uffici pubblici, vuoi per questioni linguistiche vuoi perché catapultati in un mercato complesso che spesso non garantisce adeguato accesso alle informazioni.
Grazie alle nuove tecnologie, certi che tutti noi abbiamo oggi in mano un cellulare, ItaliaHello ha messo in campo strategie a misura di persona, sfruttando le potenzialità dei social network e creando canali di scambio e analisi nel territorio nazionale con diversi focus group nelle principali città italiane in termini di presenza straniera per capire cosa mancava e come, insieme, crearlo.
Da questo lavoro di ricerca sul campo è nato qualche anno fa un vero e proprio hub informativo totalmente gratuito in sei diverse lingue che offre una serie di informazioni e contatti sul sistema sanitario nazionale, sul mondo scolastico e accademico del nostro Paese, ma anche sulla questione abitativa, sulle leggi nazionali e sul mondo del lavoro. “Come posso richiedere una visita medica? A chi devo rivolgermi per iscrivere mio figlio a scuola? Cos’è lo Spid? E come posso fare un 730?”. A queste e a tante altre domande, molti cittadini con background migratorio non trovano risposta: linguaggi complessi, poco materiale tradotto, ma soprattutto scarsissima attenzione al contesto culturale dal quale proviene la persona.
Se io chiedessi a un cittadino originario di un Paese del Medio Oriente o del continente africano, mai stato in Italia, di tradurre nella sua lingua locale un documento per spiegare come presentare la domanda per il ricongiungimento familiare nel nostro Paese, questa persona potrebbe darmi una traduzione perfetta ma quanto avrebbe chiaro il contenuto, quanto invece le procedure e il sistema più in generale? Quello che manca è offrire una conoscenza di contesto e dinamiche, di processi che non possiamo pensare di dare per scontato.
Per concentrarsi su questo problema, ponendo attenzione all’altro e puntando a un maggiore senso di autonomia, indipendenza e rappresentanza, tanto nel breve quanto nel lungo periodo, ItaliaHello vanta un team con persone provenienti da diverse parti del mondo: Usa, Albania, Senegal, Messico, Perù ecc per far esprimere in prima persona interessi, difficoltà, esigenze e per rivolgerci alle comunità di riferimento in maniera maggiormente partecipata e inclusiva.
Oggi la piattaforma ItaliaHello è visitata da tantissime persone, arrivando a contare 181.725 utenti dall’1 gennaio 2023 a oggi. Il lavoro dell’organizzazione sta crescendo, costruendo sempre più un sistema ibrido in cui a strumenti e canali digitali si aggiungono iniziative e progettualità in presenza con percorsi per favorire l’occupabilità ma anche con momenti di formazione e informazione su questioni finanziarie, mentorship, imprenditoria ed educazione civica.
Il dialogo interculturale e il continuo lavoro in mixité assumono una posizione centrale.
Oggi il vero cambiamento è quindi rendere le persone autonome e indipendenti.Il cittadino informato è un cittadino consapevole che sa come muoversi e come contribuire attivamente nella società in cui vive, rispondendo alle false narrazioni che spesso lo ritraggono come l’invasore.
Un passo fondamentale e un invito a cambiare: dal parlare per loro a dar loro parola. Ne saremo capaci, cara Italia?