Gli Stati rurali hanno pagato la crisi più delle aree urbane e il loro voto è decisivo. In vista delle elezioni di novembre si è acceso un dibattito su una realtà sociale ed economica che per molto tempo è rimasta fuori dai radar
La “rabbia rurale bianca” è l’argomento di un acceso dibattito che si è scatenato negli Stati Uniti in vista delle prossime elezioni di novembre, grazie a un nuovo libro, White rural rage. The threat to American democracy (Penguin, New York 2024), scritto dal politologo Tom Schaller e dal giornalista Paul Waldman. La loro tesi è che il Paese si sta dividendo tra due Americhe molto diverse: una rurale e l’altra urbana. Questo nonostante che ci sono molte altre divisioni all’interno dell’elettorato americano: tra i bianchi e le persone di colore; tra ultraricchi/ricchi e classe medie e lavoratrici in declino, tra cristiani e non cristiani, tra vecchi e giovani, tra persone con istruzione universitaria e quelle senza, tra uomini e donne, per citarne alcune. In 255 pagine, gli autori sostengono che gli americani delle zone rurali sono il gruppo “geodemografico” più razzista, xenofobo, anti-immigrazione, omofobo, cospirazionista, antidemocratico, suprematista bianco e nazionalista cristiano bianco (il 76% dell’America rurale è bianco e il 38% dell’America rurale è bianco evangelico fondamentalista), e violento del Paese. Secondo loro, queste caratteristiche rendono gli elettori bianchi rurali una «minaccia unica per la democrazia americana», perché hanno un peso sproporzionato alle urne rispetto a qualsiasi altro gruppo demografico negli Stati Uniti. Sottolineano come le strutture politico-istituzionali - la rappresentanza di 2 senatori per ciascuno Stato al Senato federale a prescindere dalla popolazione (nonostante gli Stati rurali siano decisamente meno popolati), quella alla Camera federale (pesantemente condizionata dalla pratica del gerrymandering e dal fatto che i distretti elettorali puramente rurali o con influenza rurale/suburbana rappresentano il 42% dei seggi, anche se ci sono più persone che vivono nelle città; le aree urbane più popolose hanno la metà della rappresentanza alla Camera rispetto ai distretti elettorali rurali), come quella al Collegio elettorale nazionale (che si basa sul numero di seggi alla Camera e su due senatori in ogni Stato, per cui il Wyoming ha 18 voti elettorali in meno rispetto alla California, anche se la California ha una popolazione 68 volte più numerosa) sono fortemente squilibrate in favore di Stati e aree rurali spopolate dominate dal Partito repubblicano - favoriscono la sovra rappresentazione dei bianchi rurali che costituiscono solo il 16% dell’elettorato americano (tra l’altro circa il 24% dell’America rurale è costituito da minoranze razziali ed etniche, e secondo il 2020 Cooperative election study di Harvard quasi il 30% degli elettori non bianchi nelle comunità rurali ha votato per Donald Trump, mentre viene spesso ignorato il fatto che la maggioranza degli indigeni americani viva in aree rurali e che la maggior parte delle terre tribali sovrane siano rurali). In termini di parte, i Democratici al Senato, che attualmente detengono 51 seggi al Senato, rappresentano circa 193 milioni di persone. I Repubblicani al Senato hanno solo due seggi in meno, ma rappresentano 140 milioni di persone. …. I critici sostengono che la vera minaccia è che stereotipi scarsamente supportati e dannosi creeranno un cuneo più profondo tra l’America rurale e quella urbana. Accusano gli autori di aver preconfezionato la loro tesi e poi di essere andati a cercare ciò che volevano vedere, con un uso selettivo di dati, sondaggi e ricerche, e con poca o nessuna attenzione prestata alla verità. Sostengono che gli studiosi di politica nelle aree rurali sono sempre più attenti all’idea che la “rabbia” non è la stessa cosa del risentimento, dell’ansia economica, dell’orgoglio comunitario e del senso del luogo, mentre Schaller e Waldman vogliono semplicemente che l’America rurale venga considerata la terra dell’estremismo radicale. Notano che anche quando gli autori arrivano ad una conclusione benevola sul rafforzamento della comunità rurale, hanno così travisato e diffamato le popolazioni rurali che nessuno nelle campagne può (o dovrebbe) fidarsi di loro, e nessuno nell’America urbana troverà utile preoccuparsi di una desolata terra di odio. …

Questo articolo è riservato agli abbonati

Per continuare la lettura dell'articolo abbonati alla rivista
Se sei già abbonato effettua il login