La compositrice inglese, Leone d’oro alla carriera alla Biennale Musica, racconta la sua ricerca e il ruolo del musicista oggi: «Lottare contro i dogmi e condividere la bellezza e il potere dell’arte»
Rebecca Saunders è oggi una delle compositrici più importanti ed influenti della scena internazionale. Violinista, ha da subito messo al centro della sua ricerca il suono e il ritmo ad esso connesso. Ha avuto fra i suoi maestri un mostro sacro come Wolfgang Rhim, il compositore tedesco che è scomparso lo scorso luglio, e ha intrapreso ben presto lo studio e la ricerca riuscendo a creare un buon numero di composizioni che vertono intorno ad una ecologia del suono. A Venezia per la Biennale musica 2024 la compositrice inglese ha ricevuto il Leone D’oro alla carriera - «un onore meraviglioso», dice a Left. Un riconoscimento che è il frutto del lavoro che Lucia Ronchetti, direttrice artistica della Biennale musica, ha intrapreso nei suoi tre anni di gestione. Rebecca Saunders, Wolfgang Rihm purtroppo ci ha appena lasciato. Poiché ha studiato con lui come borsista Daad (il servizio tedesco per lo scambio accademico), inizierei con un suo ricordo. Abbiamo perso uno dei musicisti e pensatori più formidabili del nostro tempo. La sua musica è profondamente corporea e passionale, incarna una forza e un’intensità che affermano la vita. La curiosità, il fervore e la passione con cui si impegnava con la musica, qualsiasi musica, erano contagiosi, così come la sua straordinaria generosità di spirito. La sua musica e le sue parole erano slegate da dogmi ed erano all’insegna di una sfrenata libertà di espressione artistica, un faro per un’arte autonoma immediata e unica. Una perdita insostituibile, quella di Wolfgang Rhim. Come ha iniziato i suoi primi studi musicali e, soprattutto, cosa ha trovato di così importante nella musica da decidere di farne la sua professione? Non potrei immaginare niente di più meraviglioso che fare musica. Sono nata a Londra in una famiglia di musicisti - la mia era la terza generazione - e la musica e la danza sono sempre state la mia vita. A 18 anni ho pensato per un breve periodo di studiare matematica, ma per fortuna questa idea è passata in fretta.

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