Sfrenata, incattivita ed evidentemente nervosa la presidente del Consiglio nella sua bulimia di nemici per alimentare il vittimismo ha pubblicato sui suoi social alcune frasi estrapolate da una mail scritta dal sostituto procuratore della Cassazione Marco Patarnello.
L’intento è di apparire fotocopia di Silvio Berlusconi per indossare la maschera della perseguitata giudiziaria. Anzi, il titolo del quotidiano Il Tempo che pubblica la mail strilla: “Meloni oggi è un pericolo più forte di Berlusconi. Dobbiamo porre rimedio”.
Peccato che il messaggio incriminato dica tutt’altro, riferendo di un “attacco alla giurisdizione” da parte del governo che “non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi”. “In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni”, scrive Patarnello, “Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto. In secondo luogo – continua la mail – perché la magistratura è molto più divisa e debole rispetto ad allora. E isolata nella società”.
Se la presidente del Consiglio avesse speso un minuto per leggere l’intero messaggio avrebbe letto che il procuratore dice “Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini ad un giudice indipendente. Senza timidezze”. Ed è un pensiero non solo condivisibile ma addirittura urgente.
Buon lunedì.