Niente segreto di Stato. In compenso ieri è andata in scena la menzogna di Stato, con il ministro Nordio nella parte del primo attore che è riuscito a infilare di fronte al Parlamento una serie di sfondoni giuridici e politici degni di un’interrogazione di diritto andata male alle scuole superiori.
Nordio spiega che Almasri è stato rilasciato perché ha ritenuto troppo vaghi i capi di accusa della Corte penale internazionale nei confronti del torturatore Almasri. Quindi, poiché il macellaio libico è stato ritenuto non pericoloso, è stato rilasciato. Ma è stato accompagnato a casa con un volo di Stato – che era pronto tre ore prima della decisione ufficiale del ministro – perché ritenuto troppo pericoloso. Anzi, si è deciso di accompagnarlo proprio tra le braccia festanti dei suoi colleghi, mezzi poliziotti e mezzi trafficanti, per umiliare completamente l’Italia agli occhi del mondo.
L’attrice protagonista di questa brutta storia, Giorgia Meloni, è rimasta fuori scena. Oscena come si direbbe letteralmente. Tra le quinte a spiare e sperare che tutto passi in fretta, confidando nella credibilità delle sue comparse. Missione fallita.
Era in scena invece la deputata meloniana Augusta Montaruli, che ospite nello studio di Tagadà su La7, ha pensato di silenziare il Dem Marco Furfaro abbaiando. Quello faceva notare che Fratelli d’Italia mandasse in televisione a discutere di giustizia una pregiudicata e la pregiudicata rispondeva ripetendo ossessivamente “bau bau”, con la faccia anche piuttosto divertita. La conduttrice è dovuta intervenire per ricordare che la situazione era seria. Invece è tragica, ma non seria.
Buon giovedì.