Siamo di fronte ad una crisi del Servizio sanitario nazionale profonda e strutturale, un’emergenza che non può essere affrontata con risposte tampone e di propaganda. Le liste d’attesa infinite, i 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure; la cifra record di oltre 40 miliardi di euro di spesa privata out of pocket; il divario tra Nord e Sud, le difficoltà di chi vive nelle aree interne; lo stato di malessere e frustrazione di operatrici e operatori sanitari a tutti i livelli e la troppo frequente fuga di professionisti dal Ssn: tutti questi fattori ci dicono che se davvero vogliamo affrontare il tema della Sanità pubblica e salvare il nostro Sistema sanitario nazionale dobbiamo produrre una svolta nelle politiche pubbliche. I dati sulla spesa sanitaria sono inequivocabili: per troppi anni la Sanità italiana è stata sotto finanziata. Anche governi sostenuti da noi nel passato non sono stati sufficientemente consapevoli delle conseguenze di un inadeguato investimento finanziario sulla sanità pubblica.
Proprio per questo, nel pieno dell’emergenza pandemica, in cui si fece uno sforzo finanziario straordinario, il Pd prese un impegno solenne ad allineare progressivamente la spesa sanitaria pubblica del nostro Paese almeno alla media europea.
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