Il fatto che la Rai smentisca ogni intento punitivo nei confronti di Ranucci, mentre smonta pezzo dopo pezzo la macchina di Report, è solo il segno di quanto la doppiezza sia diventata sistema

La Rai ha deciso: a Sigfrido Ranucci viene tolta la responsabilità della firma per Report. Contratti, trasferte, acquisti, rapporti legali: tutto riassegnato a un altro dirigente. Non è solo una questione organizzativa. È l’ennesimo tassello di una strategia di contenimento. Dopo i tagli al programma, dopo il caso del provvedimento disciplinare per la sua presenza a “Otto e mezzo” (smentito dall’azienda, ma annunciato dal diretto interessato), ora si passa a depotenziare chi da anni incarna uno dei pochi esempi di vero servizio pubblico.

Ranucci lo dice chiaramente: “Per motivi noti”. Motivi che non sono tecnici ma politici. In un’azienda normale, un audit superato e l’efficienza di una squadra coesa sarebbero motivo di fiducia. In Rai, nel 2025, diventano un problema se il coraggio editoriale mette in imbarazzo il potere. “Continueremo a fare il nostro lavoro”, promette il conduttore. Ma sarà sempre più difficile, sempre più ostacolato, sempre più condizionato.

La gestione Meloni ha già dimostrato cosa intende per pluralismo: lottizzazione sfacciata, censura strisciante, promozione del servilismo. Oggi è toccato a Ranucci. Domani a chiunque osi ancora confondere la televisione di Stato con il giornalismo. Il fatto che la Rai smentisca ogni intento punitivo mentre smonta pezzo dopo pezzo la macchina di Report è solo il segno di quanto la doppiezza sia diventata sistema.

Non è una faida tra colleghi, non è una banale riorganizzazione interna. È una spoliazione consapevole di una delle rare isole di inchiesta rimaste nella tv pubblica. E riguarda tutti: riguarda l’idea stessa di cosa debba essere un servizio pubblico. Se obbediente, prono e innocuo, o libero, scomodo e trasparente. Se raccontare la realtà significhi rischiare il posto o essere premiati. E oggi, in Rai, la risposta è fin troppo chiara.

Buon mercoledì.

L’appuntamento: Left incontra Sigfrido Ranucci al Percorsi Festival  il 23 agosto a Santo Stefano di Magra , il giornalista di Report sarà intervistato live dalla direttrice di Left Simona Maggiorelli