Se la legge vale solo per i piccoli, non è più legge. È un privilegio

Quando il governo entra nei corridoi della giustizia non per riferire ma per “cortesia istituzionale”, la democrazia trema. Il Manifesto racconta la visita del viceministro dell’Economia Maurizio Leo e del direttore dell’Agenzia delle Entrate Carbone ai magistrati di Milano che indagano su Amazon. Un’inchiesta che vale cifre gigantesche: la Guardia di finanza stima 3 miliardi di euro tra imposte, interessi e sanzioni; l’Agenzia propone di chiudere con circa la metà, sei­cento milioni subito e il resto dilazionato. Un ribasso che alleggerirebbe anche i profili penali, a partire dalla dichiarazione fraudolenta contestata a tre manager.

Il punto non è solo la contabilità. È la linea sottile che separa la fiscalità dalla politica. Perché se lo Stato diventa negoziatore con il soggetto indagato, se accetta che il gigante digitale si sieda al tavolo con lo sconto già servito, il principio di uguaglianza tributaria rischia di essere archiviato.

Il paradosso è che mentre in Europa si discute di tassazione delle Big Tech e Trump agita i dazi accusando Bruxelles di voler colpire le imprese americane, l’Italia sembra preferire la via della “mediazione”, quasi a garantire al colosso un salvacondotto. È la fotografia che Il Manifesto consegna: uno Stato che appare più incline ad accomodare che a pretendere giustizia fiscale.

Se la legge vale solo per i piccoli, non è più legge. È un privilegio.

Buon giovedì. 

 

Foto di ANIRUDH su Unsplash

Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.