Tra le molto scassate idee dell’ex generale Roberto Vannacci, vicepresidente di Salvini, c’è quella secondo cui tutte le minoranze non sarebbero “normali”. L’europarlamentare leghista – salito alla ribalta per avere avuto lo stomaco di scrivere un libro a forma di rutto al bancone del bar – spiega in tutte le salse che le minoranze in Italia hanno troppo spazio nel dibattito pubblico, monopolizzano giornali e televisioni e soprattutto vorrebbero imporre le proprie idee “alla maggioranza degli italiani”.
Viene naturale pensare quindi che Vannacci sia convinto di rappresentare una larga fetta della popolazione italiana. Sarà per quello che sfila da una rete televisiva all’altra con il suo incedere militare, spargendo basso paternalismo che aspira a essere politico, spaziando su tutti i temi dello scibile umano con la leggerezza di un frate laico che porta i suoi elettori a un campo scuola permanente.
L’ex generale Vannacci ha preteso – con non pochi mal di pancia all’interno del suo partito – di prendere la guida della Lega per le elezioni regionali toscane. Ha deciso gran parte dei candidati, ha diffuso significativi video elettorali (imperdibile quello con un pesce in braccio) e ha collezionato il peggior risultato della Lega in Toscana, finendo ben dietro a Forza Italia e perfino alla candidata di sinistra Antonella Bundu.
Vannacci da ieri quindi è un “anormale” che, pur essendo risibile minoranza, pretende di infestarci con le sue opinioni per imporre un mondo al contrario. Dietro di lui, sullo sfondo, il suo segretario Salvini, che sta riuscendo nel capolavoro politico di trasmettere al suo partito la stessa credibilità di un treno annunciato senza arrivare.
Buon martedì.
Foto di Vannacci da wikipedia




