Il “gioiellino” ideato dai due sbarbatelli ex studenti, Evan Spiegel e Bobby Murphy, consente di inviare foto che hanno un tempo limite da 1 a 10 secondi, poi si autodistruggono, proprio come il nastro di Mission impossible.

Attenzione! Questo messaggio si autodistruggerà tra 5 secondi! la fantascienza accarezzata dai ragazzini degli anni ’70 davanti alla tv in bianco e nero che trasmetteva la serie Mission Impossibile è oggi un’abitudine per i loro coetanei degli anni 10, che tra le numerose app di messaggistica istantanea hanno eletto la loro reginetta in Snapchat.

Il “gioiellino” ideato dai due sbarbatelli ex studenti, Evan Spiegel e Bobby Murphy, consente di inviare foto che hanno un tempo limite da 1 a 10 secondi, poi si autodistruggono, proprio come il nastro di Mission impossible. Se la foto era sconveniente, oppure sessualmente esplicita, fa niente, non lo saprà nessuno! Questo in teoria, perché in realtà il successo dell’app, la preferita per il sexting, ha scatenato gli hacker di tutto il mondo. Non passa infatti giorno senza la scoperta di un nuovo optional per salvare le foto senza farsene accorgere dal mittente, tanto che nella privacy policy si legge: “come per qualsiasi altra informazione digitale ci possono essere modi per accedere alle foto, mentre sono in visione sui dispositivi dei destinatari”.

Un avvertimento che non ha limitato le cause legali, ma di queste si sa poco o niente. D’altronde tutto sembra segreto da queste parti, persino l’ultimo round di finanziamento di 486 milioni di dollari, reso noto il 31 dicembre scorso, mentre tutto il mondo era impegnato in tutt’altro, magari a scattarsi un selfie di benvenuto al 2015 per inviarlo proprio con Snapchat.

Il “gioiellino” creato da Spiegel e Murphy vale ora 10 miliardi di dollari, molto di più dei 3 miliardi offerti da Zuckerberg un anno fa ai due ex studenti che hanno trattato l’offerta di acquisto di mr. Facebook come un messaggio di Snapshot: distrutta in 10 secondi.

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