Come ha fatto Ken Loach a sopravvivere alla caduta del muro di Berlino, al fallimento del comunismo, lui, unico regista schierato nel panorama cinematografico internazionale che mette al centro dei suoi film i lavoratori, gli immigrati, le donne, gli emarginati?
Viene il sospetto che Loach nutra il pensiero che la ribellione sia una condizione naturale dell’uomo ancor prima di venir esaltata o deprezzata dalle ideologie e dagli intellettuali. Che l’umanità sia naturalmente di sinistra e che l’uomo sia fondamentalmente un animale sociale. E che la religione, il fascismo, l’egoismo, l’individualismo liberista siano una perversione del pensiero umano, non la sua essenza.
Tutto questo lo avverti nei film del britannico da come inquadra i suoi personaggi, dalle storie che racconta, dal vento di forte umanità che spira dalle sue pellicole. Vi è la convinzione in Loach, al pari di Camus, che nell’uomo vi sia un’invincibile estate dura a morire anche di fronte al più rigido inverno. Che non è il sol dell’avvenire né il paradiso in terra per gli uomini di buona volontà. E’ un’idea di uguaglianza che non può essere toccata nell’uomo pena la rivolta. Questo per Loach è il motore della storia e delle sue storie.

A Loach è riuscita l’impresa di fare un film storico col tempo presente. Jimmy’s Hall è il più riuscito dei tre (Terra e Libertà e Il vento che accarezza l’erba) perché va dritto all’essenziale, non eccede in retorica e non fa sconti a nessuno. Che l’Irlanda non sia cambiata e che i nemici siano quelli di sempre, Santa Romana Chiesa e una forza straniera che ne condiziona il destino?
Ken Loach conferma la coerenza e lo stile di una vita, anche se occorre ricordarlo, il suo cinema ha compiuto una svolta fondamentale a metà degli anni Novanta con la collaborazione dello sceneggiatore Paul Laverty che gli ha tolto il grigiore di Piovono pietre e Ladybird Ladybird rendendo la sua opera meno manichea, più complessa e aperta ai molteplici umori del mondo. I tipi di Loach e Laverty sono gente comune: precari, adolescenti smarriti, donne che provano a farcela da sole. Un popolo che pensa.




