Inamovibili e immarcescibili, amano farsi fotografare tra campi di grano o a cavallo. E farsi celebrare in monumenti dorati. Una galleria di propaganda post-sovietica
Amano il photoshop e i fotografi al seguito. Meno i diritti umani e le elezioni competitive. Sono i presidente delle ex repubbliche Urss, rieletti con percentuali stratosferiche, spesso ricchi grazie alla collocazione geografico-strategica del loro Paese o delle risorse nel sottosuolo. Ai tempi in cui Berlusconi faceva il presidente operaio sorridevamo. L’ex premier detesta i comunisti, ma è dall’armamentario della propaganda Urss che ha imparato molte cose. Una dimostrazione qui sotto.
Bielorussia
Alexander Grigoryevich Lukashenko, presidente dal 1994, rieletto per il quarto mandato con l’83,5% dei voti
Turkmenistan
Saparmurat Atayevich Niyazov, “il leader dei turkmeni” presidente dal 1985 al 2006
Gurbanguly Berdymukhamedov, titolo onorifico: “il protettore”. Presidente dal 2006, rieletto nel 2012 con il 97% dei voti. Per non essere da meno del suo precedessore ha voluto anche lui una statua dorata nella capitale Ashgabat
Kazakistan
Nursultan Äbishuly Nazarbayev, il più longevo. Presidente dal 1989, rieletto nel 2015 con il 98% dei consensi. Quella in basso è un’impronta della sua mano nell’oro esposta nella torre più alta della capitale Astana
Uzbekistan, Islom Abdugʻaniyevich Karimov, presidente dal 1990. Eletto per la terza volta nel 2007, 88.1% dei voti, affluenza 90.6%
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