Della sanatoria per le slot e del tetto per i contanti discuteranno i deputati, con cui il governo è più tranquillo. E sull’onda di Parigi si pensa di aumentare i fondi a Polizia e Carabinieri

Quando Magda Zanoni, senatrice Pd e relatrice della legge di stabilità in commissione bilancio, ricorda che molti nodi «saranno trattati alla Camera e pertanto tutti gli emendamenti relativi» sono stati solo «tecnicamente» bocciati, dice di fatto che maggioranza e governo, che si sono incontrati durante il week end, hanno scelto di rendere meno scivoloso possibile il passaggio al Senato, dove i numeri – come noto – sono sempre abbastanza stretti, e fare tutto con calma a Montecitorio.
E così da venerdì, quando il Senato dovrebbe licenziare la manovra e passarla alla Camera dei deputati, potremo discutere ancora tanto del tetto ai pagamenti in contanti, quanto dell’articolo sui giochi d’azzardo, quello che in cambio di un piccolo aumento della tassazione sulle slot, sana oltre 5mila negozi o corner scommesse.
Una modifica che però potrebbe intestarsi il Senato, questa sì, è l’integrazione del fondo sulla sicurezza. Un ritocchino in favore di polizia e carabinieri è un grande classico delle leggi di stabilità, avviene ogni anno, ma a spianare la strada, questa volta, ci sono i fatti di Parigi e il Giubileo straordinario. E proprio il Giubileo riguarda uno dei dati portati come prova dell’effettivo impoverimento di organico e di mezzi (come plasticamente rappresentato dalla volante in panne, batteria a terra e cavetti pronti alla scossa, immortalata nel giorno degli attentati sotto palazzo Chigi). Nel 2000, ricorda il sindacato di polizia, a Roma prestavano servizio nei commissariati 3850 poliziotti. Oggi sono 3300, 500 in meno, portando Roma ad avere un poliziotto ogni mille abitanti (se si escludono quelli impiegati dai ministeri), con un rapporto che scende a uno ogni 2561 residenti in quartieri più periferici come il Casilino.
Altre modifiche che potrebbero arrivare al Senato, con un maxi emendamento della maggioranza, riguardano poi l’Imu e la Tasi – con uno sconto per chi dà una seconda abitazione, ma nello stesso comune, in comodato d’uso gratuito – e i Caf, per cui si immagina un taglio.

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