Devo confessare che ormai leggere l’Unità, nella rassegna stampa quotidiana, ha assunto un non so che di quasi mistico per la spiazzante capacità di essere bollettino di governo come quei fogli ciclostilati di qualche anno fa che venivano stampate nei piccoli paesi del nord Italia per celebrare le gesta del sindaco. Kim Jong, il dittatore della Corea del nord, nelle sue follie autoritarie, in confronto sembrerebbe un dilettante della propaganda di Stato.
Così, questa mattina, in un profondissimo reportage sulla crisi (e ovviamente sulla ripresa) intitolato “Dov’è finita la Middle Class italiana?” i giornalisti del quotidiano pararenziano lanciano un’arguta analisi che dovrebbe spiegarci come in 13 anni le persone “che si autodefiniscono così” siano scese di 28 punti. Per l’appendice renziana a forma di quotidiano, in pratica, già nel 2002 in Italia esistevano dei piccoli borghesi (anglofoni) che vivevano con una naturale consapevolezza di essere “classe di mezzo” e che dopo più di un decennio passato a subire l’onta della crisi solo ora con Renzi stanno recuperando finalmente la fiducia.
Al di là della spassosa foga indagatrice di un reportage sulle persone che si “autodefiniscono” (una modalità che potrebbe eliminare quasi totalmente l’evasione fiscale o la corruzione alla prossima autointervista) l’articolo contiene alcune verità esplosive:
«Il ceto medio ha addirittura rischiato di essere superato dal ceto medio-basso come classe sociale più rappresentata. Con la fine della crisi e l’inizio della ripresa – seppur ancora timida – è proprio il ceto medio a sentirla per primo, dimostrandosi più ottimista delle altre classe sociali.” – scrive l’ombra del quotidiano fondato da Gramsci – “Quella che una volta si sarebbe chiamata borghesia vede la ripresa per il 60 per cento contro il 49 della media personale”.
E da qui in poi giù con una serie di grafici e diagrammi che mostrano come la fiducia sia esplosa negli ultimi mesi trasformando la piccola borghesia in una comunità di monaci felici che intravedono la luce. Evviva, evviva. E se serve dare un’aggiustatina ai numeri basta sommare un po’ di “molta” con un mestolo di “abbastanza” per un maquillage perfetto:
Siano avvisati i gufi, i pessimisti o i terrorizzati: all’abbeveratoio del Governo ci sarà sempre un tweet, un messaggio vocale su WhatsApp oppure un’indagine de l’Unità pronta (e prona) a dimostrare che siete una minoranza. Dove c’è Lui c’è prosperità, quello è il comandamento. E chissà che ne direbbe Gramsci.
Buon lunedì.