Il giorno dei funerali di Paolo Borsellino in quel maledetto luglio del 1992, un gruppo di donne siciliane decise di fare lo sciopero della fame. Occupano Piazza Castelnuovo e iniziano un digiuno a staffetta, secondo le modalità del movimento non violento. È una “fame di gustizia” che denunciano e gridano alla città. Francesco Francaviglia era un bambino di dieci anni e nonostante fosse molto piccolo, rimase colpito da quell’atmosfera che si respirava a Palermo. Un’aria di disperazione ma anche, appunto, di resistenza e di coraggio. Molti anni dopo quel bambino che dopo gli studi del violoncello con Giovanni Sollima è diventato un fotografo, decise di rintracciare quelle donne e di fotografarle. Ecco come nasce Le donne del digiuno, una mostra fotografica che è stata ospitata agli Uffizi e in molti altri luoghi d’Italia e che poi è diventata un libro (Postcart, 2014). Volti intensi, svati e coraggiosi in cui lo sguardo è diretto, profondo: una dichiarazione di non resa, di lotta, di sfida alla normalità, quella di cui spesso si alimenta la mafia.
Sabato 5 dicembre, alle ore 16, Le donne del digiuno viene presentato alla libreria Feltrinelli di Latina in un incontro coordinato dal fotografo Filippo Trojano. Partecipano l’autore, Francesco Francaviglia e Franca Imbergamo, magistrato della Procura antimafia che è tra gli autori dei testi che compaiono nel libro. Lo stesso magistrato che si racconterà su Left in una intervista-reportage a cura di Filippo Trojano.
«Rivedere oggi quei volti nelle foto di Francesco Francaviglia, significa misurare tutto il dolore e l’orrore di quanto è accaduto e tutto l’immane vuoto di verità che, ancora oggi, nonostante tutto, avvolge le stragi… Una scia di sangue che non si interrompe nell’estate siciliana del 1992 e sale lungo la penisola, nei luoghi simbolo della vita della nazione per seminare il terrore…», scrive Franca Imbergamo. Gli altri autori dei testi sono: Letizia Battaglia, Marco Delogu, Daniela Dioguardi, Letizia Ferrugia, Francesco Giambrone, Pietro Grasso, Leoluca Orlando, Antonio Natali, Simona Mafai, Maria Maniscalco, Salvo Palazzolo.