Niente. Proprio non gli va giù che si possano mettere in discussione i fedelissimi sul territorio. Il Movimento 5 stelle sospende «con effetto immediato» Lorenzo Andraghetti, lo sfidante alle primarie dell’autoproclamatosi candidato sindaco per le amministrative di Bologna Massimo Bugani.
Lo comunica lui stesso in un post su facebook:
«Lo dicevo ieri in un video: “Bugani elimina ed eliminerà quelli che lo criticano”. Detto fatto. Bugani ha dato l’ordine. Casaleggio ha eseguito. Mi è arrivata la mail dallo “Staff”. Sono stato espulso»
In realtà, Andraghetti è stato solo sospeso, come si può leggere nella mail che Left ha potuto visionare. Espulso, lo sarà fra dieci giorni se non presenterà delle «controdeduzioni» alle «segnalazioni che ci sono pervenute», e che in ogni caso dovranno essere accettate dal fatidico staff. Dieci giorni: quanto basta per far scadere i termini di presentazione della lista alternativa di candidati M5s, che Andraghetti aveva già pronta.
E nulla fa, che lo sfidante abbia raccolto centinaia di firme di attivisti ed eletti 5 stelle che chiedevano le primarie invocando per altro i dettami del non-Statuto. Nulla fa se la suddetta lista, di 26 persone, corredata di tutti i certificati e documenti richiesti, era pronta per essere spedita allo staff, entro i termini richiesti (ci sarebbe stato tempo fino al 21 dicembre). L’aveva annunciata proprio ieri: «Lista di candidati completa (26 nomi) e con tutti i documenti per la certificazione pronti da inviare. Ora #Buganirispondi: le accetti le primarie carta e penna?».
Massimo Bugani, dal canto suo, tace. Oggi la risposta arriva a mezzo staff. Ma come mai? Come funzionano le regole in questo Movimento, che proprio il nome della coerenza, la sacrifica cambiando le regole di volta in volta?
Una cosa appare evidente: non sono ammesse sfide, in questa democrazia partecipata che, quantomeno a Bologna, non è più né l’una né l’altra.
Tra le motivazioni, l’aver partecipato come relatore a una riunione di Alternativa Libera, gruppo dei fuoriusciti del M5s, per altro candidato con una propria lista civica alle comunali felsinee.
E in ogni caso, aver «violato l’obbligo di non promuovere pubblicamente iniziative politiche al di fuori del blog ed in contrasto con le regole del MoVimento 5 Stelle, in aperta contrapposizione con l’azione politica del MoVimento e della lista civica che aveva già ottenuto la certificazione per la partecipazione alle prossime elezioni comunali di Bologna, e tentando addirittura di boicottarne l’azione». Competizione democratica: intollerabile.
Ma c’è una cosa che più di tutte le altre, il blog proprio non può tollerare:
Le suddette violazioni, ciascuna delle quali costituisce ex sé motivo autonomo di espulsione dal MoVimento 5 Stelle, sono peraltro aggravate in relazione al notevole clamore suscitato dai predetti comportamenti, ed ai danni all’immagine del MoVimento 5 Stelle che ne sono derivati o che ne potrebbero derivare.
Sentito da Left, Andraghetti risponde che «il regolamento non impedisce di partecipare come liberi cittadini a riunioni politiche di alcun genere», e che la sua appartenenza ad Al non solo non sussiste, ma era già stata ufficialmente smentita dagli stessi appartenenti al gruppo politico. Soprattutto, spiega Andraghetti: «il famigerato congresso di AL – al quale per altro non ero un “relatore”, ma ho solo fatto un libero intervento, è di febbraio, e mi viene contestato solo ora. Fosse stato “un crimine”, mi avrebbero dovuto espellere già all’epoca».
Inoltre, rilancia: «Non capisco perchè Casaleggio possa andare a parlare a Cernobbio dai nemici della Finanza; Fantinati possa andare a parlare al meeting di CL, Pizzarotti alla scuola di politica dei giovani del PD; e ci siano problemi se un cittadino senza ruoli politici partecipa ad un incontro politico».
E a proposito di regole violate: «Ho denunciato la presenza di due persone nelle liste di Bugani non candidabili per regolamento (Landi, Pattacini), il secondo dei quali oltre a essersi candidato con Idv (contro il 5 stelle) nel 2009 è stato anche sospeso dall’ordine dei giornalisti per lo stesso scandalo interviste a pagamento. Bugani copriva il suo nome usando la scusa della privacy dei dipendenti pubblici perché non voleva polemiche sul suo amico storico». Su questo, Bugani e il M5s dovrebbero rispondere.
Nel frattempo, sotto al post di Andraghetti, fioccano i commenti, tra i quali Christian Iannuzzi, parlamentare espulso perché aveva chiesto di dimettersi da deputato e tornare a una vita di rapporti sereni e civili: «quando tentano di chiuderti la bocca con un’espulosione, senza accettare un contraddittorio e senza predisporre un passaggio democratico, è segno che non hanno più argomenti da contrapporre, bensì l’arroganza di chi controlla il blog del MoVimento e può fare il bello ed il cattivo tempo»
Un’altra attivista, Valentina, chiede giustamente (e sarcasticamente): «Hanno votato on line la tua espulsione? oppure è passata per il direttorio, oppure …»
Oppure?