Per i supporter è il sindaco del fare, per gli avversari quello dei giardinetti. In effetti, questi ultimi mesi di mandato di Massimo Zedda sono costellati di lavori in corso e opere di riqualificazione. Per irridere alle numerose inaugurazioni del sindaco ex arancione – ormai senza partito dopo lo scioglimento di Sel – nei giorni scorsi un gruppo legato a una lista civica di opposizione ha messo in scena una finta inaugurazione. Polemiche a parte, il sindaco uscente non ci sta a veder “ridotto” il suo mandato alle sole opere urbanistiche: «Cagliari è capitale italiana della cultura e si candida a diventare Capitale europea dello Sport nel 2017», ha spiegato. Lo slogan scelto per la candidatura è “Una palestra a cielo aperto”: l’obiettivo è quello di proporre gli spazi urbani – dalle piazze ai parchi e al lungomare – come luogo della pratica sportiva, con impianti messi a nuovo e fondi per manifestazioni ed eventi. E poi cultura, solidarietà, mense verdi, bike sharing e la decima posizione nella classifica di Euromobility sulla mobilità sostenibile.
Alla vigilia del voto, Zedda porta diverse frecce all’arco della sua rielezione, compreso l’appoggio del presidente del Consiglio («È bravo, sono con lui», ha detto Renzi). Ma a riportarlo sulla poltrona di primo cittadino sarà con molta probabilità la decisione del centrodestra cagliaritano di correre diviso. L’ex senatore forzista Piergiorgio Massidda, alla guida di un polo civico, ha rifiutato la proposta di candidatura unica lanciata dal deputato di Scelta civica Pierpaolo Vargiu, in corsa per la coalizione Cambia Cagliari. Prove di coalizione a sinistra di Zedda sono in corso tra Alessandro Spano di Sardegna Possibile, movimento fondato dalla scrittrice Michela Murgia, Paolo Matta (La Quinta A) ed Enrico Lobina, che guida la lista Cagliari Città Capitale. Intanto i 5 stelle non hanno ancora ufficializzato la scelta, ma in tanti sono pronti a scommettere che sarà il loro candidato a sfidare al ballottaggio il sindaco uscente.
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