Un primo piano di Mario Draghi, comincia così lo spot che annuncia la conferenza europea “Un Piano B per l’Europa”. «Questa Europa? Al servizio del potere finanziario. Non solidale. Xenofoba. Austera», prosegue lo spot. E l’altra? Democratica, solidale e internazionalista. Per costruirla, l’appuntamento è a Madrid, questo week end.
La premessa del manifesto che verrà discusso nei tre giorni di Madrid – 19, 20 e 21 febbraio – è senz’altro la crisi greca e il braccio di ferro a cui abbiamo assistito nel 2015 (e tuttora presente) tra il governo di Alexis Tsipras e l’Unione europea. «A luglio 2015 abbiamo assisitito a un colpo di Stato finanziario da parte dell’Unione europea e delle sue istituzioni contro il governo greco», si legge nel manifesto. In mezzo al duello tra la disubbidiente Grecia e l’inflessibile Troika sono arrivate le dimissioni di Yanis Varoufakis da ministro delle Finanze. Adesso Varou chiama a raccolta gli europei anti austerità di tutta Europa per aprire un dibattito sul potere delle istituzioni europee, sull’ incompatibilità dei provvedimenti di Bruxelles con la democrazia e il suo ruolo di garante dei diritti fondamentali dei cittadini europei. Lo scopo è, come scrivono ancora i firmatari dell’appello per un Piano B, «unire gli sforzi di tutti gli Stati membri e in tutte le sfere: politica, intellettuale e società civile».
I tre giorni
La cornice sarà il Matadero, l’ex mattatoio della città, situato a Madrid Río. I 165.415 mq dell’antico edificio comunale di Arganzuela è uno degli stabilimenti dell’architettura industriale più singolari del XX secolo. Realizzato tra il 1910 e il 1925, durante le due guerre mondiali è stato un magazzino di stoccaggio alimentare. La struttura via via abbandonata, e un po’ per volta riqualificata e oggi è un ampio complesso culturale. Al suo interno si svolgeranno: una plenaria di presentazione il venerdì pomeriggio, un giorno intero di lavori e workshop – il sabato – e un’altra plenaria la domenica mattina, in cui, con ogni probabilità, Varoufakis detterà la linea e i prossimi appuntamenti.
Chi ci sarà
Al centro della conferenza, senza dubbio, c’è l’ex ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, dalla Grecia arriverà pure Zoé Konstantopoulou, la ex presidente della Camera, tra i primi dissidenti di Syriza. E saranno presenti anche l’ex ministro delle Finanze tedesco Oskar Lafontaine, il portavoce del Comitato per l’annullamento del debito del terzo mondo (Cadtm) Eric Toussaint. Poi, sabato, è prevista anche una videochiamata con Julian Assange, fondatore di Wikileaks. Infine, la sociologa statunitense Susan George e l’economista colombiano Daniel Munevar.
E dall’Italia, tra gli altri, Eleonora Forenza, eurodeputato per L’Altra Europa con Tsipras e Francesco Piobbichi, dell’Osservatorio sulla migrazione di Lampedusa. Molti i partecipanti spagnoli, ovviamente: Nacho Álvarez, docente di Economia e responsabile economico di Podemos, il deputato di Iu-Unidad Popular Alberto Garzón e gli eurodeputati di Podemos Lola Sánchez e Miguel Urbán. Grande assente il sindaco di Barcellona, Ada Colau, nonostante il suo nome sia tra i primissimi firmatari del Piano B. Al suo posto ci sarà il suo vice Gerardo Pisarello. Altri vistosi assenti, pur essendo tra i promotori, sono Ken Loach e Noam Chomsky.
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